
Secondo i dati di Freddie Mac il tasso medio è salito al 3,09% questa settimana
Negli Stati Uniti continuano a salire i tassi dei mutui, un aumento dovuto al fatto che i timori dell’aumento dell’inflazione contrastano i costi dei prestiti, storicamente bassi. Secondo i dati di Freddie Mac, il tasso medio di mutuo fisso a 30 anni è salito al 3,09% questa settimana, il livello più alto raggiunto dalla fine di giugno, benché la media di questo tipo di tassi si trovi ben al di sotto del livello rispetto all’anno scorso, quando ammontava al 3,65%.
Nel corso dell’ultima settimana è aumentato anche il tasso medio dei mutui fissi a 15 anni, salito al 2,4%. Gli investitori si stanno preparando per un’inflazione più forte con il rimbalzo dell’economia. Sono salite anche le rendite a 10 anni, raggiungendo il massimo registrato in 14 mesi, e questo cambio di direzione è stato segnato dalla riunione della Fed di mercoledì scorso (leggi qui).
La forte domanda di nuove case è anche indice del fatto che il mercato immobiliare ha una forte capacità di resistenza, come spiegato dagli economisti. Tant’è vero che è stato uno dei pochi a vivere un’impennata durante la pandemia.
I tassi di interesse rimangono vicini allo zero, invece i tassi sui mutui hanno seguito più da vicino i rendimenti del Tesoro.
Contribuiscono all’impennata dei costi domestici i materiali più costosi e lo squilibrio tra domanda e offerta, salito al 100,1% nella settimana terminata il 7 marzo scorso, il livello più alto registrato da Redfin dal 2016.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/DAVID CHANG
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