
Allo Spallanzani di Roma al via gli studi su Sputnik, varianti e Astrazeneca. L’India approva l’uso del vaccino russo
Il Regno Unito ha affermato di aver raggiunto l’obiettivo di somministrare almeno una dose di vaccino contro il Covid-19 a tutti gli over 50 e ai gruppi vulnerabili entro metà aprile. Oggi è iniziata la seconda fase della campagna di inoculazione con la somministrazione delle dosi alle persone di età compresa tra i 45 e i 49 anni. Oltre il 60% della popolazione adulta (più di 32 milioni di persone) hanno ricevuto una prima iniezione e quasi il 15% ha ricevuto entrambe le dosi.
Saranno due le direttrici dello studio sullo Sputnik per il quale è stato siglato un accordo stamani tra l’istituto Spallanzani e l’Istituto Gamaleya di Mosca. Da una parte si approfondirà l’efficacia del vaccino russo sulle varianti; dall’altra una sperimentazione su 600 volontari già vaccinati con Astrazeneca vedrà somministrare loro seconde dosi di altri vaccini, ovvero Pfizer, Moderna e Sputnik.
L’India intanto ha approvato l’uso del vaccino russo Sputnik. Lo rende noto il Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif), scrive il Guardian online. «L’India, la seconda nazione più popolosa al mondo, è diventata il sessantesimo Paese a registrare lo Sputnik V dopo i risultati positivi dello studio clinico della fase 3. Il vaccino russo è ora autorizzato in 60 Paesi con una popolazione di oltre tre miliardi di persone», si legge sull’account ufficiale di Twitter dello Sputnik V. L’India ha superato il Brasile diventando la Nazione con il secondo più alto numero di contagi al mondo dopo gli Stati Uniti, mentre affronta una seconda ondata di pandemia. Finora sono stati somministrati circa 105 milioni di dosi su una popolazione di 1,4 miliardi. Nel Paese sono in uso due vaccini: uno sviluppato da AstraZeneca e dall’Università di Oxford e l’altro dall’azienda nazionale Bharat Biotech.
«Per giugno avremo 45 milioni di dosi». Lo assicura il commissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, sul Corriere della Sera. Sullo scontro con i governatori regionali, il commissario è netto: «A fine maggio saremo comunque in grado di passare alle categorie produttive per far ripartire il Paese. Lo dicono i numeri: nel trimestre che va da aprile a giugno avremo 45 milioni di dosi, vuol dire 15 milioni al mese. È la quantità giusta». Al governatore della Campania De Luca non lascia spazio di manovra: «Sbaglia chi pensa di poter trascurare anziani e fragili. Anche io voglio riaprire l’Italia, ma soltanto quando avrò messo al sicuro chi rischia la vita». Con riferimento alla questione dei vaccini nelle isole, Figliuolo pensa di poter risolvere la polemica entro fine maggio: «se non ci saranno altri ritardi nelle consegne – viene riferito dal Corriere della Sera – il piano prevede di individuare in ogni isola uno o due centri vaccinali; nei parcheggi, negli aeroporti e se non ci saranno spazi sufficienti useremo le navi».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/Sebastiao Moreira
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