L’obiettivo dell’istituto di Washington è quello di vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro la fine del 2021 e portare sotto controllo il virus ovunque, senza troppe differenze
Il Fondo monetario internazionale mette sul piatto 50 milioni di dollari per far finire la crisi sanitaria. Ad annunciarlo è stato il direttore generale, Kristalina Georgieva, che ha spiegato: «non ci può essere una fine della crisi economica senza una fine della crisi sanitaria. Mettere fine alla pandemia è un problema risolvibile ma richiede un’ulteriore azione globale coordinata».
L’obiettivo dell’istituto di Washington è quello di vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro la fine del 2021. «La nostra proposta fissa obiettivi, stima il fabbisogno finanziario e delinea un’azione pragmatica – ha continuato Georgieva. – Guardando avanti, a una ripresa economica globale sostenibile a lungo termine, il piano mira a vaccinare almeno il 60% della popolazione mondiale entro la fine del 2022. Il mondo non deve sperimentare il dolore di un altro balzo di casi di Covid. Con una forte azione globale possiamo uscire da questa crisi finanziaria».
Secondo il Fondo è nell’interesse di tutti i Paesi porre fine definitivamente alla pandemia ed è per questo che l’istituto sta dando la priorità all’obiettivo di colmare il divario vaccinale per riportare il mondo sulla via della crescita. Basti pensare che alla fine di aprile meno del 2% della popolazione africana era stato vaccinato mentre oltre il 40% della popolazione negli Stati Uniti e oltre il 20% in Europa aveva ricevuto almeno una dose di vaccino contro Covid. E’ chiaro che si parla di divergenze importanti che vanno colmate.
E per portare la pandemia sostanzialmente sotto controllo ovunque, a vantaggio di tutti, l’Fmi ha sottolineato la necessità di ulteriori sussidi per il programma internazionale Covax, che è stato istituito per cercare di impedire ai Paesi ricchi di accumulare vaccini, ma che al momento si sta dimostrando inefficace.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/JALAL MORCHIDI
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