Le incongruenze dai dubbi sull’Isee con Iva al mancato sconto sulle imposte
Il Sole 24 Ore ha condotto un’analisi sull’agevolazione voluta dal Governo per aiutare i giovani nell’acquisto della prima casa, il bonus mutuo per gli under 36, che prevede che le compravendite tra privati azzerino le imposte di registro, ipotecaria e catastale, mentre quelle con le imprese prevedano solo l’Iva al venditore. Ne è emerso che il testo contiene una serie di incongruenze quasi paradossali: vediamoli insieme.
La legge prescrive che l’Isee non deve superare 40 mila euro l’anno per l’acquisto di immobili soggetti a imposta di registro, però non c’è lo stesso limite per la compravendita soggetta a Iva. Inoltre, la norma elimina le imposte di registro, ipotecarie e catastali, ma non parla di quelle di bollo e delle tasse ipotecarie che varrebbero 320 euro per ogni atto per cui non si paghi l’imposta di registro proporzionale.
Un altro punto oscuro riguarda una coppia in cui uno degli acquirenti non ha i requisiti per ottenere il beneficio. L’agevolazione si applica solo alla parte di valore imponibile relativa al compratore che ha i requisiti. E se l’imposta di registro ordinaria dovuta per l’acquisto non agevolato è inferiore a mille euro, si dovrà comunque pagare un’imposta minima di mille alla quale vanno aggiunti 320 euro di imposta di bollo e tassa ipotecaria che rendono così sconveniente l’agevolazione.
Inoltre, gli atti traslativi a titolo oneroso sono detassati, ma non il relativo contratto preliminare. Bisogna quindi pagare l’imposta di registro nella quota del 3% per gli acconti e dello 0,50% per le caparre confirmatorie, l’imposta ipotecaria di 200 euro, l’imposta di bollo di 155 euro e la tassa ipotecaria di 35 euro.
Ci sono dubbi anche sul credito d’imposta da riacquisto: normalmente si ha un credito d’imposta se si vende la prima casa e se ne riacquista un’altra. Nel caso del bonus under 36 invece questa norma non vale perché per il primo acquisto le imposte sono azzerate dall’agevolazione.
Infine, nella legge non vengono citate le pertinenze della prima casa, ossia cantine, soffitte e autorimesse.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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