Tra le scelte c’è anche Goldman Sachs. Ma Vivendi pensa ad un piano B
Tim ha nominato gli advisor per valutare la manifestazione di interesse sul gruppo, arrivata alla fine di novembre dal fondo di private equity Usa KKR, manifestazione che al momento rimane indicativa e non vincolante (guarda qui).
Gli advisor selezionati lavoreranno con il comitato designato dal CdA di Tim per “consentire al Consiglio di valutare compiutamente la portata, il contenuto, le condizioni e le conseguenze della manifestazione indicativa non vincolante, nonché maturare e assumere, in maniera adeguatamente informata, le determinazioni in relazione alla stessa per quanto di propria competenza“, come si legge in una nota.
In qualità di advisor finanziari sono stati dunque scelti Goldman Sachs e LionTree. In qualità di advisor legale è stato scelto lo Studio Gatti, Pavesi, Bianchi e Ludovici. «Gli advisor supporteranno il Consiglio di Amministrazione di TIM nelle analisi e valutazioni della Manifestazione Indicativa Non Vincolante, con riferimento, tra gli altri, alla sua sostenibilità finanziaria, al suo razionale industriale e ad eventuali incertezze o rischi attuativi – prosegue il comunicato. – Supporteranno il Consiglio di Amministrazione di TIM inoltre, nelle analisi volte a valutare gli impatti sugli assetti proprietari, occupazionali, manageriali e di governance delle operazioni ivi prospettate, tenuto conto della natura dell’attività del Gruppo e dei suoi asset e di ogni altro profilo anche di pubblico interesse».
Nel frattempo i francesi di Vivendi si sono messi al lavoro su un piano anti-Kkr. La proposta del maggiore azionista di Tim, con una quota del 24%, si basa sulla divisione del gruppo in due entità separate: una in cui andrebbero a confluire gli asset commerciali di Tim e dove i francesi sarebbero azionisti di maggioranza, l’altra una società della rete, che verrebbe controllata dallo Stato. Non per niente i vertici di CdP e di Vivendi si sarebbero secondo indiscrezioni di mercato incontrati di recente e dovrebbero incontrarsi di nuovo presto, al fine di sviluppare una strategia comune che offra a Tim un’alternativa alla proposta del fondo americano.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI
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