
L’accordo siglato da Regione e associazioni comprende un’area di 71 mila ettari coltivati
È stato siglato il patto che inaugura nelle Marche il distretto biologico più grande d’Europa. Il progetto avrà lo scopo di promuovere e sostenere il comparto agricolo della Regione insieme a tutti i suoi prodotti biologici. La rete al momento comprende 2.100 aziende agricole per un totale di 71mila ettari coltivati.
Il distretto corrisponde al 60% dell’intera superficie dedicata all’agricoltura delle Marche ed è stato istituito in seguito al patto siglato in aprile da Regione e delegazioni regionali di Agci, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Legacoop, Uecoop, Unci e Camera di commercio.
Le Marche sono una delle regioni con il maggior numero di ettari coltivati ad agricoltura biologica. L’area del distretto produce un fatturato che si aggira sui 100 milioni di euro, di cui quasi la metà sono riconducibili a Fileni. Attraverso una gestione unitaria delle coltivazioni, da un punto di vista tanto promozionale quanto tecnico, si spera così di sfruttare e consolidare un primato strategico nel settore, guardando anche al mercato internazionale.
Fra gli obiettivi in agenda ci sono l’incremento dell’area distrettuale (si punta al 100% della superficie coltivata fra dei siti comunitari Natura 2000) e la tutela della biodiversità regionale, attraverso la promozione di ricerca e formazione.
Il tutto, per rincorrere un fine ancora più alto, come ha spiegato Giovanni Fileni, fondatore del gruppo: «agire per sostenere e difendere il diritto globale al benessere si traduce in un impegno concreto nel rigenerare la terra, rispettare gli animali, ripulire l’atmosfera, promuovere il territorio, valorizzare i lavoratori, sviluppare la comunità e proteggere le persone».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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