Nelle dispute in corso sulla governance del Leone ci sarebbero però alcune criticità da mitigare per rendere il processo di rinnovo trasparente
Il Richiamo di attenzione pubblicato dalla Consob sulla presentazione di una lista da parte del cda uscente di Generali per il suo rinnovo conferma che si tratta di una pratica legittima.
Il documento, tuttavia, suggerisce alcuni accorgimenti per mitigare le criticità emerse sulla disputa in corso Generali-Mediobanca-Caltagirone sulla governance del Leone (leggi qui).
Resta in ogni caso ferma “la possibilità per gli emittenti di valutare le misure che ritengono più adeguate tenendo conto dei propri assetti proprietari e di governance e fermo restando che la Consob, nella propria attività di vigilanza, terrà conto delle specificità delle singole fattispecie“.
Come si legge nel richiamo, infatti, alcuni emittenti quotati hanno previsto nel proprio statuto la possibilità per il cda di presentare una lista di candidati per il rinnovo dello stesso consiglio, sebbene tale facoltà non sia contemplata nel Tuf. Come sottolinea la Consob, le considerazioni “prescindono da ogni valutazione sulla legittimità, ai sensi dell’art. 147-ter del TUF, della facoltà eventualmente prevista in via statutaria per il cda di presentare una lista di candidati per il rinnovo del consiglio medesimo“.
E ancora, la dottrina “ritiene la clausola statutaria che consente la presentazione di una lista di amministratori da parte del cda ammissibile anche nelle società quotate, in quanto espressione dell’autonomia statutaria e purché la presentazione di tale lista non pregiudichi la nomina di componenti espressi dai soci di minoranza“.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: SHUTTERSTOCK
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