
La colpa sarebbe da attribuire alla diffusione della variante Omicron che peggiorerà il quadro dell’inflazione
Gli occhi degli investitori sono tutti puntati sulla Fed alla vigilia della riunione del suo braccio destro che inizierà domani e si concluderà mercoledì 26 gennaio. Riunione in cui tutti si aspettano un rialzo dei tassi ed una politica monetaria via via più restrittiva.
Ad infuocare gli animi ora ci pensa David Mericle, economista di Goldman Sachs, convinto che la diffusione della variante Omicron alimenterà una ulteriore pressione rialzista sull’inflazione, fattore che potrebbe costringere la Banca centrale Usa ad alzare i tassi sui fed funds più di quattro volte nel corso del 2022. «Il nostro scenario di base è di quattro strette monetarie nei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre – ha scritto nella nota riportata dal sito della Cnbc. – Ma intravediamo il rischio che il Fomc decida di agire in senso restrittivo in ognuno dei meeting previsti in calendario, fino a quando il quadro dell’inflazione non cambierà».
Riguardo invece alla riduzione del bilancio della Fed Goldman Sachs prevede che il processo inizierà a luglio, per concludersi in un arco temporale di due anni o due anni e mezzo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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