Su base annua la spesa per la fornitura di energia elettrica nei primi tre mesi del 2022 risulta cresciuta in media del +70% mentre le forniture di gas naturale sono aumentate del +105%. Cingolani: “l’aumento nel 2023 rischia di superare il costo del Pnrr”
Continuano a preoccupare i rincari legati all’energia. Per le micro imprese si calcola un aumento del 42% per quanto riguarda la spesa di energia elettrica e gas naturale nel primo trimestre 2022 rispetto allo scorso trimestre. A rivelarlo è il monitoraggio periodico operato da Unioncamere e Bmti con il supporto di Ref Ricerche.
Su base annua la spesa per la fornitura di energia elettrica nei primi tre mesi del 2022 risulta cresciuta in media del +70% mentre le forniture di gas naturale sono aumentate del +105%.
La spesa unitaria media si assesterà dunque sui 476 euro al MWh per l’energia elettrica e 1,36 euro al mc per il gas naturale nel primo trimestre 2022.
Nello specifico tra i differenti profili tipo di impresa analizzati, per quanto riguarda l’energia elettrica gli aumenti oscillano tra il +48% per l’ortofrutta e il +93% per il negozio di beni non alimentari per il primo trimestre 2021, mentre per la spesa di gas naturale gli aumenti vanno dal +101% per l’ortofrutta al +109% per il ristorante.
Ed il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani lancia l’allarme. «L’aumento del costo dell’energia rischia di avere un costo totale l’anno prossimo superiore all’intero pacchetto del Pnrr. Quindi non è che il Pnrr ci ha messo al sicuro da tutto – ha detto intervenendo alla terza tappa a Genova di Italia domani: dialoghi sul piano nazionale di ripresa e resilienza. – Noi abbiamo preso un impegno molto pesante con la Commissione europea e abbiamo un debito che è oltre il 160% quindi non possiamo permetterci di sbagliare».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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