Ha retto bene l’ondata d’urto del Covid
Il Parmigiano Reggiano ha retto bene l’onda d’urto del Covid e nel 2021 ha registrato un giro d’affari di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 realizzati nel 2020. Guardando ai dati pre pandemici si nota un incremento dell’8,2%: il massimo storico per la Dop.
«Il Parmigiano Reggiano ha retto l’onda d’urto del Covid – ha detto il presidente del Consorzio di tutela, Nicola Bertinelli – nel 2020 è esploso il consumo di Parmigiano Reggiano. La paura per il 2021 era che non venissero confermati questi dati e invece abbiamo assolutamente tenuto per cui il Parmigiano Reggiano esce da questo biennio in modo solido e rafforzato». In quattro anni la produzione è cresciuta del 10,6%, con 4,09 milioni di forme, pari a circa 163 mila tonnellate.
Un successo che deve molto all’esportazione: «l’estero è stato il vero motore di questa performance – ha spiegato Bertinelli – compensando la flessione dell’1,3% dell’Italia». Da noi, resta il 55% della produzione annua e che ha nella grande distribuzione il principale canale di vendita con un 51% dei volumi assorbiti. La perdita di volumi più grossa c’è stata nella Gdo: il 4,6%, mentre segnali incoraggianti sono arrivati dai canali delle vendite dirette dei caseifici (che pesano circa un 20% sul totale) e dall’industria (14%).
L’export è cresciuto in modo più sostenuto negli Usa, +10,4%; in Francia, +19%; in Germania, +17%; il Regno Unito pesa per l’11% sull’estero ma ha perso il 15,6% per via della Brexit.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA
Ti potrebbe interessare anche: