La richiesta di azzerare la linea A del bando arriva due giorni dopo l’apertura di un’inchiesta della Procura di Aosta sull’assegnazione al Comune di Fontainemore
Il bando Borghi del Pnrr è ai blocchi di partenza (ne abbiamo parlato qui) ma non mancano le polemiche sui fondi distribuiti ai piccoli centri storici abbandonati o a rischio abbandono. La Procura di Aosta ha già aperto un’indagine, attualmente ancora senza indagati né ipotesi di reato, sull’assegnazione al Comune di Fontainemore di 20 milioni di euro. Oggi solleva i suoi dubbi anche l’Uncem – Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani, che ha chiesto l’annullamento di tutta la linea A del bando.
La richiesta arriva “mentre il comitato tecnico sta prendendo in mano i 21 dossier arrivati” che, secondo il coordinatore Uncem in Valle d’Aosta Jean Barocco “non sono bandi per la ripartenza” ma sono “dannosi“: «facciamo altro con quei soldi».
La preoccupazione è quella di “usare male risorse che sono a prestito, da Bruxelles, per l’Italia“, innescando “meccanismi di sperequazione, dei quali l’Italia e anche la Valle d’Aosta, non hanno per niente bisogno“.
La colpa sarebbe quindi anche del Ministero della Cultura che, concentrandosi sull’arrivo dei soldi, “ha completamente sbagliato impianto del Piano dei borghi“. L’Italia, spiega Barocco, “è fatta di paesi, di comuni e la definizione borghi non può essere tirata per un piano che è di fatto inutile e miope“.
Non solo si rischia di generare un debito insostenibile a fronte di un intervento dall’impatto limitato, ma “concentrare 20 milioni di euro su un solo piccolo comune non è corretto, non è etico, non è sostenibile“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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