
L’attività manifatturiera nell’Eurozona è stata indicata in calo a 54,6 punti dai 55,5 precedenti ma risulta superiore rispetto ai 54,4 della stima flash
E’ in calo ma ancora in forte espansione l’attività manifatturiera nell’Eurozona. L’indice di riferimento a maggio è stato indicato in discesa a 54,6 punti dai 55,5 precedenti ma risulta superiore rispetto ai 54,4 della stima flash. Si conferma comunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque fra recessione ed espansione.
A provocare questo calo è stata la prima contrazione dei nuovi ordini da giugno 2020 a causa della forte inflazione. «I produttori manifatturieri dell’area euro continuano ad avere difficoltà nel contrastare i problemi derivanti dalla catena di distribuzione, dall’elevata pressione inflazionistica e dall’indebolimento della domanda causata dall’incertezza delle prospettive future dell’economia – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global. – Il peggioramento dello stato di salute del settore manifatturiero dell’eurozona sta però aumentando vigore per lo spostamento della domanda verso il settore dei servizi, in quanto i consumatori hanno incrementato la loro spesa in attività quali turismo e ricreazione».
Oltre all’Italia a livello di singoli Paesi il PMI della Germania invece è salito a 54,8 punti, ai massimi in due mesi rispetto ai 54,6 precedenti e ai 54,7 attesi. Il dato della Francia si è attestato a 54,6 punti (minimo in 7 mesi) dai 55,7 precedenti e rispetto ai 54,5 attesi, mentre la Spagna registra un miglioramento a 53,8 punti (massimo in due mesi) dai 53,3 del mese precedente e ai 52 attesi.