
Il tradizionale appuntamento tra le montagne del Wyoming si preannuncia cruciale. Al centro del dibattito recessione ed inflazione
Recessione e inflazione sono i temi al centro della riunione dei banchieri centrali a Jackson Hole, il tradizionale appuntamento di fine estate sulle montagne del Wyoming. L’attesa è alta per il presidente della Fed, Jerome Powell, chiamato a un importante test alla luce dello ‘scollamento’ che sembra esserci fra la banca centrale americana e i mercati finanziari.
Se da un lato presidenti e governatori delle Fed regionali si alternano giorni per stemperare le attese di un taglio dei tassi di interesse nel 2023, dall’altra parte Wall Street sembra convinta che la Fed stia bluffando.
Il recente rally si basa proprio sull’attesa di una riduzione del costo del denaro il prossimo anno. Un’attesa che sarebbe però mal riposta visto che la Fed, ripetono da giorni presidenti e governatori della banca centrale, continuerà ad alzare i tassi di interesse senza alcuna esitazione per combattere un’inflazione che galoppa.
Da qui l’attesa di Powell, falco, che, da Jackson Hole, ribadirà la volontà della Fed di combattere con tutte le armi a sua disposizione la corsa dei prezzi.
L’inflazione è in volata anche nel Vecchio Continente. Nel Regno Unito è attesa salire al 18,6% in gennaio, un livello più alto di quello raggiunto durante lo shock petrolifero del 1979. In Germania la Bundesbank prevede una fiammata dei prezzi al 10% in autunno.