
Gli investitori temono la linea aggressiva delineata dalle maggiori banche centrali sui rialzi dei tassi d’interesse, necessari per frenare l’inflazione
Apertura di seduta mista per Wall Street, con il Dow Jones sotto la parità dello 0,07% a 31.768,358 punti, mentre l’S&P 500 avanza dello 0,27% a 3.997,11 punti e il Nasdaq dello 0,67% a 11.962,18 punti.
Gli investitori temono la linea aggressiva delineata dalle maggiori banche centrali sui rialzi dei tassi d’interesse, necessari per frenare l’inflazione. Rialzi che potrebbero causare dei danni all’economia, ma non alzare i tassi, hanno ribadito i banchieri centrali, ne creerebbe di più.
A settembre, ci sarà un rialzo di 50 o 75 punti base, la decisione di settembre dipenderà dai prossimi dati macroeconomici, a partire dai prezzi al consumo e dal rapporto sull’occupazione di agosto, quest’ultimo previsto venerdì.
Intanto, il rapporto sull’occupazione nel settore privato mostra un rallentamento delle assunzioni (dalle 270.000 di luglio alle 132.000 di agosto, contro attese per 225.000), dovuto in parte ai segnali contrastanti arrivati dall’economia.
Le principali Borse europee proseguono in territorio negativo, dopo il dato di agosto sull’inflazione nell’eurozona salita al 9,1%, con Londra a segnare il dato peggiore (-1,12%). Nel frattempo Francoforte cede lo 0,39% e Parigi lo 0,72%. A Milano, in linea con le consorelle (-0,69%), continua la discesa di Saipem (-2,07%): a pesare sul titolo la notizia dell’uscita dell’ad Caio.
Virata in deciso calo per le quotazioni dei futures del Gas TTf all’hub di Amsterdam, che cedono il 9,17% a 241 euro al megawattora.
Sull’azionario milanese, occhi puntati su Saipem -2,45%: prima dell’avvio delle contrattazioni è arrivata la notizia delle dimissioni di Francesco Caio, che ha rimesso tutte le deleghe
In forte calo i titoli oil, con Eni -5,41% che è anche stata fermata al ribasso. All’andamento del comparto, con il petrolio in discesa di quasi il 3%, per il Cane a sei zampe si somma il ricalcolo al rialzo della tassa sugli extra-profitti, introdotta dal governo Draghi.
Tra le banche in rialzo, corre Unicredit +4,69% che ha ottenuto l’ok dalla Bce per la seconda tranche di riacquisto azioni per 1 miliardo di euro. Deboli in fondo al listini principale Leonardo e Snam.