A lanciare l’allarme i gruppi Granarolo e Lactalis che in una nota congiunta chiedono l’intervento del Governo
A causa del caro energia il prezzo del latte potrebbe superare i due euro al litro. A dirlo sono i gruppi Granarolo e Lactalis che si appellano al Governo chiedendo un intervento immediato.
«A fronte di una situazione che non consente ritardi nelle risposte della politica, il gruppo Granarolo e il gruppo Lactalis in Italia superano i consueti antagonismi di mercato – scrivono le aziende in una nota congiunta – e, insieme, pongono all’attenzione del governo la forte preoccupazione per un’inflazione galoppante che da 12 mesi colpisce l’agroalimentare italiano e in particolare il settore lattiero caseario. Occorre un intervento pubblico che scongiuri conseguenze ancora più disastrose per le migliaia di imprese che compongono la filiera».
«L’inflazione ha toccato in maniera importante, con numeri a doppia cifra, quasi tutte le voci di costo che compongono la filiera del latte: alimentazione animale, che ha reso necessario un aumento quasi del 50% del prezzo del latte riconosciuto agli allevatori, packaging, ulteriori componenti di produzione impiegati nella produzione di latticini. Oggi, però – spiegano i due gruppi – la preoccupazione maggiore è rappresentata dall’incremento dei costi energetici che nelle ultime settimane sono aumentati a tal punto da rendere difficile trasferirli sul mercato, in un momento economicamente complesso per le famiglie italiane. Ad oggi l’inflazione ha portato a un aumento di listino del 23/24% ma i costi energetici continuano a crescere in misura esponenziale. Chiediamo un provvedimento transitorio per contenere un aumento dell’inflazione scatenato prevalentemente da questioni geopolitiche e da evidenti fenomeni speculativi. Si rende necessario un intervento urgente del governo».
Le aziende, inoltre, spiegano che dalla primavera il prezzo del latte è cresciuto raggiungendo gli 1,75/1,80 Euro/litro (dato Nielsen) e potrebbe aumentare ulteriormente entro dicembre 2022.