
Al centro dell’attenzione sempre le mosse delle banche centrali con gli annunci attesi per domani dalla Bce e con le dichiarazioni dei rappresentanti della Federal Reserve, con il Begie Book in uscita stasera
Chiusura in cauto rialzo per le Borse europee tranne Londra. C’è attesa per il direttivo della Bce di domani e le mosse delle altre banche centrali. L’Ftse 100 cede lo 0,84% a 7.238,90 punti. Il Cac 40 di Parigi è piatto (+0,02%) a 6.105,92 punti, come Milano dove l’Ftse Mib (+0,04%) a 21.489,36 punti. A Francoforte il Dax avanza dello 0,33% a 12.913,53 punti.
Oltreoceano, Wall Street procede con tutti gli indici in rialzo, con il Dow Jones che guadagna lo 0,47% a 31.290,25 punti, l’S&P 500 lo 0,47% a 3.926,59 punti e il Nasdaq lo 0,42% a 11.593,51 punti.
Al centro dell’attenzione sempre le mosse delle banche centrali con gli annunci attesi per domani dalla Bce e con le dichiarazioni dei rappresentanti della Federal Reserve che confermano l’atteggiamento aggressivo della banca Usa sui tassi. Hanno pesato anche i dati cinesi sull’export e i nuovi lockdown.
Sul mercato valutario tiene banco il superdollaro: il biglietto americano, guardando il dollar index, è ai massimi da 20 anni e tocca livelli pluridecennali in particolare sulla sterlina (dal 1985, 1,1471 dollari per un pound) e sullo yen (dal 1998, 144,40 yen per un dollaro). Il cambio euro/dollaro, dopo aver toccato anche un minimo sotto 0,99, si è riportato a 0,9944 dopo il dato migliore delle attese del Pil europeo del secondo trimestre.
Ad Amsterdam i future sul Ttf sono scivolati ad un minimo di giornata a 209 euro al megawattora per poi risalire subito dopo a 217 euro.
I futures di riferimento Usa del West Texas Intermediate calano per la prima volta ai minimi da gennaio sulla scia dei rialzi del dollaro e dei timori globali di recessione. Il Wti cede il 4,26% a 83,18 dollari al barile, mentre il Brent è tornato sotto quota 90 dollari cedendo il 3,94% a 89,17 dollari al barile.
L’azionariato milanese vede sul podio Prysmian +2,81%, Hera +2,69% e STMicroelectronics +2,10%. Dietro la lavagna Tenaris -3,15%, Eni -2,79% e Campari -2,14%.