
Come previsto, apertura in calo a Wall Street, in scia ai decisi ribassi della scorsa settimana provocati dall’aumento inatteso dei prezzi al consumo
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 256,78 punti (-0,83%), lo S&P 500 scende di 34,27 punti (-0,88%), il Nasdaq è in calo di 109,45 punti (-0,96%).
Come previsto, apertura in calo a Wall Street, in scia ai decisi ribassi della scorsa settimana provocati dall’aumento inatteso dei prezzi al consumo. Questa sarà senz’altro la settimana delle Banche centrali, che continueranno ad alzare il costo del denaro per contrastare l’inflazione.
La più attesa è la Federal Reserve, che dovrebbe alzare i tassi d’interesse di 75 punti base per la terza volta consecutiva, ma non è da escludere un aumento di un punto percentuale. Decisioni sono attese anche dalle autorità monetarie di Giappone, Svezia, Svizzera, Norvegia e Regno Unito, oltre che dalle Banche centrali di una serie di mercati emergenti, come Filippine, Indonesia, Taiwan e Turchia.
Andamento sempre negativo per le principali borse europee poco dopo metà seduta. Il Dax di Francoforte cede lo 0,45% a 12.680,93 punti, il Cac di Parigi lascia sul terreno l’1,05% a 6.012,85 punti e l’Ibex di Madrid segna -0,53% a 7.942,89 punti. La Borsa di Londra è chiusa per le esequie della regina Elisabetta II.
Cedono il greggio (Wti -1,94% a 83,48 dollari al barile) e il gas naturale (-3,62% a 181 euro al MWh per le consegne in ottobre), con le scorte in Europa ormai all’85,58% e in Italia all’87,21%.
Sui listini, le vendite interessano principalmente il comparto petrolifero, da Saipem (-4,98%), congelata anche al ribasso, a Eni (-3,2%) che stacca oggi la cedola. Non viene scambiata Bp, mentre Shell cede lo 0,5% ad Amsterdam e a Parigi TotalEnergies lascia sul campo l’1,9%.
Rialza la testa Tim (+2,68%), dopo la seduta difficile di venerdì sulla scia dei report di Hsbc e Barclays. Cedono Orange (-0,75%) e Swisscom (-1%). Brillante Porsche Holding (+2,2%) alla vigilia dell’avvio del’Ipo di Porsche Ag, che sbarcherà in Borsa il prossimo 29 settembre, con un valore per il Marchio sportivo compreso tra 70 e 75 miliardi.
Inverte la rotta Volkswagen (-0,66%), che ha diffuso nella vigilia la forchetta di prezzo. Segno meno anche per Renault (-2,89%), Mercedes (-1,1%), Ferrari (-0,86%) e Stellantis (-0,78%).
In calo i bancari Intesa (-0,74%), Banco Bpm (-0,73%), e Unicredit (-0,6%) insieme a Bnp (-0,74%) e Bbva (-0,66%). Nuovo scivolone di Mps (-6,35%) sull’onda lunga del via libera dei soci all’aumento di capitale da 2,5 miliardi.