
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow scende di 109 punti (-0,37%), lo S&P 500 di 8,45 punti (-0,23%), il Nasdaq Composite è in calo di 6,17 punti (-0,06%).
Apertura in calo a Wall Street, dopo la pubblicazione del rapporto sulle spese per i consumi e i redditi personali, che comprende anche il dato Pce sull’inflazione, risultata più alta delle attese. Ad agosto, l’inflazione è aumentata dello 0,3% rispetto al mese precedente ed è cresciuta del 6,2% rispetto a un anno prima, contro attese per un +0,5% e un +6%, dopo il +6,4% del mese precedente.
La componente “core” del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,6% rispetto al mese precedente, contro stime per un +0,5%, e del 4,9% rispetto a un anno prima, contro attese per un +4,7%, dopo il +4,7% di luglio. I prezzi energetici sono diminuiti in un mese del 5,5% e sono aumentati in un anno del 24,7%, quelli dei generi alimentari sono cresciuti dello 0,8% in un mese e dell’8,6% in un anno. I redditi personali e le spese per i consumi sono aumentati rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%, con le stime a +0,3% per entrambi.
Dopo questi dati, la Fed vorrà sicuramente andare avanti con forti rialzi dei tassi d’interesse, come già preventivato, per cercare di frenare l’inflazione.
Il petrolio risale la china: il wti, contratto di novembre, passa di mano a 81,67 dollari al barile (+0,6%). Scivola il prezzo del gas, sebbene anche oggi non sia sul tavolo a Bruxelles il tetto al prezzo del gas. Il contratto di novembre si attesta a 194.525euro al megawattora, in ribasso del 4,5%.
Al di qua dell’oceano, le Borse europee si muovono più caute sebbene in rialzo con l’avvio negativo di Wall Street. Milano sale dello 0,66%, Francoforte dello 0,47% e Parigi dello 0,56%. Londra è sempre la più debole (-0,3%) mentre la neo premier Liz Truss è alle prese con la sua prima riforma, quella fiscale, che non ha convinto il Fondo Monetario.
Lo spread tra Btp e Bund scende a 241 punti con il rendimento del decennale italiano al 4,49 per cento.