Seduta incolore per le Borse in attesa dei dati sull’inflazione americana di settembre e nell’avvio della stagione delle trimestrali Usa
Chiusura in lieve rialzo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,06% a 20.912 punti. Appena sopra la parità invece il Dax di Francoforte, che chiude a +0,01%.
Chiusura in negativo, invece, per tutti gli altri principali indici borsistici europei. Il Cac 40 di Parigi segna a fine giornata -0,45% a 5.840,55 punti base, mentre il Ftse 100 di Londra lascia sul terreno lo 0,43% a 6.961,10 punti base. L’indice Ibex 35 di Madrid segna -0,30% a 7.414,24 punti base, mentre l’Aex di Amsterdam cede lo 0,91% a 641,21 punti base.
Al suonare della campana, Wall Street procede negativa. Il Dow Jones perde lo 0,21% a 29.241,12 punti, il Nasdaq cede l’1,08% a 10.536,54 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,63% a 3.616,89 punti.
Seduta, quindi, incolore per le Borse all’inizio di una settimana che avrà nei dati sull’inflazione americana di settembre e nell’avvio della stagione delle trimestrali Usa i principali passaggi chiave.
La risposta di Mosca alla bomba sul ponte che collega Crimea e Russia non ha scosso i mercati azionari che hanno oscillato intorno alla parità mentre le vendite sui titoli di Stato europei, con l’eccezione italiana, sono proseguite. Piazza Affari (+0,05%) è stata l’unica con Francoforte (piatta) a tenere la parità mentre le altre hanno chiuso in rosso. A livello settoriale male i tecnologici, in evidenza la chimica e i retailer.
Chiusura in netto calo per lo spread tra BTp e Bund con i titoli di Stato italiani che hanno performato meglio degli altri bond della Zona euro sul mercato secondario. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco è indicato a 232 punti base dai 250 punti della chiusura di venerdì. Calo sensibile, ma più contenuto, anche per il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un’ultima posizione al 4,64% dal 4,69% dell’ultimo riferimento della vigilia.
Sul mercato valutario, l’euro ha viaggiato sulla soglia degli 0,97 dollari, scendendo anche al di sotto in mattinata, per poi registrare 0,9702 alla chiusura dei mercati continentali (0,9757 venerdì). Euro/yen a 141,38(da 142,68). Dollaro/yen a 145,73(da 145,02).
Stabile il prezzo del petrolio dopo il balzo in doppia cifra dell’ultima settimana: il Brent dicembre è a 97,71 dollari al barile, il Wti novembre a 92,6 dollari al barile. Il gas torna a 158,6 euro al megawattora (+1,5%).
Come riporta Radiocor, a tenera a galla il Ftse Mib il recupero nella seconda parte di seduta di molti titoli finanziari (Generali, Banco Bpm, Unicredit, Poste) e di alcune utility (Hera, Enel, A2a). La migliore è stata Buzzi (+2,5%). Realizzi su Saipem (-4,2%) e Tenaris (-2,9%), dopo una settimana in doppia cifra grazie al rally del greggio, giù St(-1,9%) per le nuove tensioni sui chip tra Usa e Cina. Male anche Tim (-3%) mentre Cdp e Macquarie prendono più tempo per arrivare a un’offerta la combinazione delle reti tra Telecom e Open Fiber.