
Apertura in rialzo a Wall Street, dopo che gli indici hanno registrato la migliore settimana da giugno grazie alla speranza degli investitori che la Fed rallenti sui rialzi dei tassi d’interesse
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones sale di 180,97 punti (+0,58%), lo S&P 500 è in rialzo di 16,03 punti (+0,43%), il Nasdaq Composite guadagna 7,81 punti (+0,07%). Il petrolio Wti al Nymex scende dello 0,38% a 84,73 dollari al barile.
Apertura in rialzo a Wall Street, dopo che gli indici hanno registrato la migliore settimana da giugno grazie alla speranza degli investitori che la Federal Reserve rallenti sui rialzi dei tassi d’interesse.
Secondo il Wall Street Journal, tra i banchieri comincerebbe infatti a circolare l’opinione che sia il momento di rallentare il passo della stretta per non causare troppi danni all’economia. La discussione sarà aperta al prossimo incontro del primo e due novembre, quando comunque dovrebbe essere deciso il quarto rialzo consecutivo di 75 punti base per cercare di frenare l’inflazione.
Per gli economisti di Bloomberg, una recessione nei prossimi 12 mesi è praticamente certa. Il presidente di JpMorgan, Daniel Pinto, ha detto in un’intervista alla Cnbc che una recessione potrebbe essere il prezzo da pagare per far scendere i prezzi.
Mercati azionari del Vecchio continente sempre molto positivi dopo l’avvio di Wall street, con Londra che resta piuttosto cauta (indice Ftse 100 +0,6%) anche dopo che Rishi Sunak è stato proclamato nuovo leader del Partito Conservatore e premier britannico in pectore.
Tra le altre Borse, le più toniche sono Milano e Madrid entrambe in rialzo del 2,2% e che sfruttano meglio delle altre il forte allentamento della pressione sui titoli di Stato europei, con il Btp a 10 anni che si muove attorno a un rendimento del 4,6%. I listini azionari di Francoforte e Parigi salgono dell’1,8 e dell’1,7%, con i mercati che ovviamente festeggiano il calo del prezzo del gas sotto i 100 euro al Megwattora, sui livelli di metà giugno.
A Milano, in particolare, Pirelli cresce del 4,7% con Tim in rialzo di oltre tre punti percentuali, mentre Leonardo ondeggia sulla parità. Sempre in caduta i diritti sull’aumento di capitale Mps che perdono il 36%, mentre il titolo azionario scende dell’1,6% a 1,95 euro, sotto la quota dei due euro fissata dall’operazione.