
Apertura contrastata a Wall Street. Oggi, le attenzioni sono soprattutto per le trimestrali, in particolare per quelle di Microsoft (+0,4%) e Alphabet (+1,4%), attese dopo la chiusura dei mercati
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones è in ribasso di 22 punti (-0,08%), lo S&P 500 è in rialzo di 10,83 punti (+0,29%), il Nasdaq Composite guadagna 66,25 punti (+0,60%). Il petrolio Wti al Nymex sale dello 0,26% a 84,80 dollari al barile.
Apertura contrastata a Wall Street. Oggi, le attenzioni sono soprattutto per le trimestrali, in particolare per quelle di Microsoft (+0,4%) e Alphabet (+1,4%), attese dopo la chiusura dei mercati.
Nel premercato, comunque, a presentare i resoconti finanziari sono state diverse società dello S&P 500: il titolo di General Motors guadagna il 3,3% dopo l’aumento di utili e ricavi, possibile anche grazie anche a una ripresa della produzione (+73% in Nord America); la società, che viene da due anni di utile nonostante la pandemia e i problemi causati dalla mancanza di microchip, è riuscita a fare fronte alle difficoltà globali dando priorità ai veicoli più redditizi (grandi pickup e Suv).
Dopo le trimestrali, bene anche i titoli di Coca-Cola (+1,6%), Biogen (+1,7%), General Electric (+1,8%) e Novartis (+0,4%). Il titolo di Ups sale del 3,1% ed è tra i migliori sullo S&P 500, dopo che la società di trasporto pacchi e spedizioni internazionali ha registrato ricavi sotto le attese e utili superiori al consensus, confermando la guidance per l’intero anno a 102 miliardi di dollari di ricavi e al 13,7% di margine operativo adjusted.
Il titolo di JetBlue perde il 3,7% dopo profitti pari a 57 milioni di dollari nel terzo trimestre, grazie a una forte domanda e ai prezzi più cari dei biglietti, che hanno aiutato la compagnia aerea a coprire i maggiori costi, a partire da quelli per il carburante; l’utile adjusted per azione è stato di 21 centesimi, di due centesimi inferiore alle attese, su ricavi in rialzo del 30% a 2,56 miliardi, in linea con le attese.
Borse europee in ordine sparso a metà giornata, mentre procede a pieno ritmo la stagione delle trimestrali, che rivela conti a luci e ombre. Gli investitori, inoltre, si interrogano sulle mosse delle banche centrali a due giorni dalla riunione del consiglio direttivo della Bce (in calendario giovedì), mentre negli States si fa largo l’ipotesi che la Fed possa procedere a passo più lento del previsto nel rialzo dei tassi.
Ipotesi che ha fatto crollare anche i rendimenti dei Treasury rispetto ai livelli della scorsa settimana. Viene tenuta sotto controllo anche la situazione bellica in Ucraina, dopo le accuse incrociate sulla così detta bomba sporca. Parigi sale dello 0,25%, Amsterdam dello 0,46% e Madrid dello 0,2%. Sono invece deboli Francoforte (-0,87%) e Londra (-0,5%).
Milano, dopo un avvio in rialzo, scivola dello 0,47%, nonostante lo spread sia in miglioramento a 222 punti e il rendimento dei Btp a dieci anni in calo al 4,469%, nel giorno in cui il premier, Giorgia Meloni, ha esposto il proprio discorso alla Camera per riceverne la fiducia.
A Piazza Affari sono deboli le banche. Anche Unicredit, partita in buon rialzo, oscilla sui valori di ieri nel giorno in cui si riunisce il cda per approvare la trimestrale che poi verrà diffusa domani. Vanno giù le Enel (-1,2%) e le Eni (-0,7%), mentre sono ben acquistate le A2a (+2%) e le Moncler (+2,8%). Quest’ultime nell’attesa della trimestrale, che verrà annunciata domani (a mercati chiusi). Fuori dal paniere principale, l’attenzione è rivolta a Tod’s (-2,6% a 39,5 euro) nell’ultimo giorno utile per aderire all’opa lanciata a 40 euro dalla famiglia Della Valle.
Sul fronte dei cambi, l’euro vale 0,9858 dollari (0,987 ieri in chiusura), e a 146,8 yen (147,1), mentre il dollaro-yen è pari a 148,9 yen (148,8). La sterlina è pari a 1,1334 dollari contro 1,1290 della vigilia, giorno in cui è stato indicato premier inglese Rishi Sunak, al posto di Liz Truss. Infine è debole il petrolio: il wti, contratto di dicembre, perde l’1,1% attestandosi a 83,65 dollari al barile. E’ stabile il gas, dopo il forte calo di ieri: il contratto di novembre si attesta a 99 euro (-0,2%), quello di dicembre arretra del 2,2% a 132,8 euro.