
I mercati reagiscono bene al dato sul lavoro, che si è mostrato ancora una volta forte negli Stati Uniti, garantendo alla Federal Reserve ampia libertà sui rialzi dei tassi
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna 345,31 punti (+1,08%), lo S&P 500 sale di 55,41 punti (+1,49%), il Nasdaq Composite è in rialzo di 187,10 punti (+1,81%). Il petrolio Wti al Nymex sale del 4,74% a 92,35 dollari al barile.
Apertura in rialzo a Wall Street, dopo il rapporto sull’occupazione statunitense. A ottobre, sono stati guadagnati 261.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 205.000 posti. La disoccupazione è aumentata dal 3,5% di settembre (dato confermato) al 3,7%, contro attese per una conferma al 3,5%. I salari orari medi sono aumentati di 12 centesimi, lo 0,37%, a 32,58 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 4,73%. La settimana media lavorativa è rimasta stabile a 34,5 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,2%, a 1,2 punti percentuali di distanza dai livelli del febbraio 2020, prima dell’inizio della pandemia di coronavirus.
Il mercato del lavoro si è mostrato ancora una volta forte negli Stati Uniti, garantendo alla Federal Reserve ampia libertà sui rialzi dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione.
Al di qua dell’oceano, la scommessa sulla riduzione delle misure anti Covid in Cina accende le Borse europee dopo due sedute consecutive di calo in attesa dell’importante rapporto mensile sul mercato del lavoro americano di ottobre.
A metà seduta il settore minerario e quello del lusso, sensibili alla ripartenza a pieno regime della Cina, spingono i listini: Parigi è la migliore e segna +2,5%, Milano guadagna l’1,2%. Spicca Pirelli (+6,5%) grazie alla trimestrale, brilla anche Moncler (+6%) con tutto il settore lusso effervescente anche per il possibile deal tra Kering e Tom Ford. Realizzi su Leonardo (-7%), debole Enel dopo i conti.
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro resta sotto 0,98. Allunga del 3% il prezzo del petrolio: il Brent gennaio sale a 97,7 dollari al barile, il Wti dicembre a 91,2 dollari al barile. Giù il gas del 5% a 119 euro al megawattora ad Amsterdam.