
Gli occhi sono comunque puntati sul dato in calendario giovedì sull’inflazione a ottobre negli States, attesa in rallentamento nella componente generale
Il Dow Jones avanza dello 0,38% nei primi scambi, il Nasdaq sale dello 0,30% e l’S&P 500 registra un progresso dello 0,15%.
Wall Street apre quindi in rialzo nel giorno delle elezioni di metà mandato che determineranno il controllo del Congresso. I sondaggi danno i Repubblicani favoriti per la conquista della Camera dei Rappresentanti e forse anche del Senato, complicando in questo modo l’agenda politica del presidente Biden negli ultimi due anni di mandato.
La vittoria del Gop, spiegano gli analisti, allontanerebbe la possibilità di un aumento della pressione fiscale e di un’ulteriore espansione della spesa pubblica percepita come potenzialmente inflazionistica.
Gli occhi sono puntati sul dato in calendario giovedì sull’inflazione a ottobre negli States, attesa in rallentamento nella componente generale (dall’8,2% all’8%), mentre quella ‘core’ – sui dati depurati dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari, in particolare gli affitti, che pesano su circa il 30% del totale – è ancora prevista su livelli elevati (ferma al 6,6%).
Al di qua dell’oceano, le Borse europee sono in cauto rialzo sull’idea che l’esito delle lezioni di medio termine possa fornire le basi per un rally. Milano guadagna lo 0,33% sostenuta da Cnh (+4,8%), dopo i conti, e Stm (+2,6%). Ha invece ampliato le perdite ed è finito in asta di volatilità Tim (-5% a 0,23 il prezzo teorico). In fondo al paniere principale c’è però Bper (-8,1%) all’indomani della trimestrale deludente. Soffre anche Banco Bpm (+3%) che diffonde i conti oggi. Sempre sulla scia dei risultati la Popolare Sondrio tracolla (-11%) fra i titoli minori.
Francoforte guadagna intanto lo 0,38%, si è portata sopra la parità Parigi (+0,08%) mentre il segno meno resta a Londra (-0,03%).