
Wall Street perde quasi lo 0,6%, in attesa dei risultati definitivi delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti per il rinnovo della Camera e di circa un terzo del Senato
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 187,37 punti (-0,57%), lo S&P 500 cede 25,07 punti (-0,65%), il Nasdaq è in calo di 95,61 punti (-0,90%). Il petrolio Wti al Nymex perde l’1,26% a 87,79 dollari al barile.
Apertura in calo, quindi, a Wall Street, in attesa dei risultati definitivi delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti per il rinnovo della Camera e di circa un terzo del Senato.
Gli investitori scommettevano su un Congresso diviso o interamente a maggioranza repubblicana, ma i risultati parziali mostrano un risultato per i democratici al di là delle aspettative. Il partito attualmente al potere potrebbe mantenere la lieve maggioranza in Senato e non è nemmeno certo che perda il controllo della Camera, come invece sembrava piuttosto scontato alla vigilia.
Gli investitori guardano anche al dato sui prezzi al consumo di ottobre, un termometro dell’inflazione, in programma domani. Venerdì scorso, il rapporto sull’occupazione statunitense ha mostrato ancora una volta un mercato del lavoro forte negli Stati Uniti, che garantisce alla Federal Reserve ampia libertà sui rialzi dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione.
In evidenza il titolo di Meta Platforms, che guadagna il 5,6% in apertura ed è il migliore sullo S&P 500, dopo che la casa madre del social network Facebook ha annunciato ufficialmente il taglio di 11.000 posti di lavoro, pari al 13% del totale dei suoi dipendenti, per effetto della crisi che che affligge il settore dei tecnologici.
È la riduzione di personale più estesa nei 18 anni di storia della società di Mark Zuckerberg, che al momento dell’annuncio contava circa 87.000 dipendenti. Lunedì, dopo le indiscrezioni del Wall Street Journal, il titolo aveva guadagnato il 6,5%. Il titolo è reduce da due settimane difficili, segnate dai nuovi minimi dal 2016 e chiuse in calo del 73% dall’inizio dell’anno.
Al di qua dell’oceano, Borse europee a due direzioni a metà seduta mentre l’esito incerto delle elezioni Usa di medio termine e l’attesa per l’inflazione americana di ottobre in calendari domani non favoriscono gli azzardi sui mercati finanziari.
Con i movimenti principali legati alle molte trimestrali in pubblicazione, Amsterdam (-1%), Francoforte (-0,5%), Parigi e Londra (-0,2% per entrambe) sono in calo, Milano sale con Zurigo e Madrid.
In particolare Piazza Affari segna +0,2% nel Ftse Mib guidata dal balzo di Saipem (+6,6%), grazie a una raccomandazione positiva di JpMorgan, e dal +5% di Inwit dopo che il riassetto di Vantage Towers annunciato da Vodafone ha acceso l’appeal sulle torri per le telecomunicazioni.
Sono anche le trimestrali a orientare il listino milanese: Recordati e Iveco guadagnano oltre il 3% dopo i rispettivi conti e anche Finecobank, ieri colpita dalle prese di beneficio dopo i risultati, sta recuperando (+2,2%). In discesa le banche (-2% Bper), Tim (-1,4% nel giorno del cda sulla trimestrale) e l’automotive.
Stabile il dollaro a 1,005 per un euro. In calo di quasi un punto percentuale il petrolio (Wti dicembre a 88,1 dollari al barile, Brent gennaio sotto 95 dollari al barile) per i segnali di debolezza dell’economia cinese arrivati dai dati sull’inflazione. Gas poco mosso in Europa a 119 euro al megawattora.