Parigi e Francoforte sono state le migliori, in rosso Londra e Madrid. La settimana è stata complessivamente molto positiva per i listini
La Borsa di Milano archivia l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Ftse Mib chiude a +0,25% a 24.455 punti. Parigi e Francoforte sono state le migliori (salendo di oltre mezzo punto percentuale), in rosso Londra e Madrid. La settimana è stata complessivamente molto positiva per i listini: l’Eurostoxx50 è salito del 5%, il Ftse Mib del 5,04%.
L’onda lunga dell’inflazione Usa di ottobre sotto le attese, che fa sperare in una Fed meno aggressiva sui tassi, e l’allentamento delle misure anti Covid in Cina hanno alimentato gli acquisti sui mercati azionari nell’ultima settimana, a cominciare da minerari, auto, lusso e tecnologici.
Petroliferi e lusso sono stati alla base della performance odierna del listino milanese (+7,8% Saipem, +2,1% Tenaris, +1,5% Eni nell’industria oil mentre Moncler ha guadagnato il 3,9%) ma alcune trimestrali hanno contribuito a determinare rialzi di rilievo come quello di Azimut (+4,1% dopo l’utile per 302,3 milioni nei 9 mesi e la conferma dei target 2022) e quello di A2a (+2,6% dopo aver migliorato la guidance per l’esercizio in corso).
Realizzi su Terna (-3,3% dopo massimi da agosto) e Snam (-3,2%), che in un mese aveva guadagnato il 20%, e su Prysmian(-2,8%), che aveva toccato il top da un anno dopo la trimestrale. Vendite su Tim (-3,5%) mentre, secondo le indiscrezioni di stampa, non ci sarebbe la volontà da parte della Cassa depositi e prestiti di procedere a un’opa come primo passo per il riassetto del gruppo di telecomunicazioni.
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro è ai massimi da agosto a 1,0338 (1,0167 ieri sera) mentre la scommessa degli operatori è per un sempre più probabile rialzo dei tassi Usa a dicembre limitato a 50 punti base. Euro/yen a 143,7 yen (144,23), con il cambio dollaro/yen a 139,15 (141,89). Sterlina/dollaro in rialzo a 1,1763.
L’effetto Cina si fa sentire sui prezzi del petrolio che balzano tra il 2% e il 3% a Londra e New York portando il Brent gennaio a 96 dollari al barile e il Wti dicembre a 89 dollari al barile. Giù ad Amsterdam il prezzo del gas (-14%) a 97 euro al megawattora visto che la prossima settimana la Commissione europea intende presenterà la propria proposta sul price cap.