A metà giornata, Borse europee positive ma senza particolare slancio. Gli investitori scommettono su politiche meno aggressive da parte delle banche centrali
Oggi, negli Stati Uniti, si festeggia il Veterans Day: le scuole e gli uffici pubblici resteranno chiusi, ma il New York Stock Exchange e il Nasdaq sono aperti; il mercato obbligazionario, invece, è chiuso. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones oscialla intorno alla parità, lo S&P 500 è in rialzo di 8,14 punti (+0,21%), il Nasdaq Composite guadagna 4,96 punti (+0,04%). Il petrolio Wti al Nymex sale del 2,83% a 88,92 dollari al barile.
Apertura volatile a Wall Street, all’indomani dell’entusiasmo per il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti che sembra destinato a durare. Ieri, seduta in forte rialzo, la migliore dal 2020. I dati sui prezzi al consumo fanno sperare che l’inflazione abbia toccato il picco, con quella annuale scesa dall’8,2% di settembre al 7,7%, con le attese al 7,9%, e il dato “core” dal 6,6%, ai massimi degli ultimi 40 anni, al 6,3%, con le attese che erano per un 6,5%.
Ai dati sull’inflazione si aggiunge una notizia positiva dalla Cina, dove le autorità hanno allentato le restrizioni previste dal piano ‘zero Covid’ a contrasto della pandemia.
Sull’azionario, il titolo di Walgreens sale del 3,4%, dopo aver ricevuto un rialzo del rating da “hold” a “buy” da parte di Deutsche Bank. Intel perde invece il 2,65%, dopo che JPMorgan Chase ha dimezzato il suo price target a 32 dollari, dato che la società statunitense ha perso quote di mercato a vantaggio di rivali come Advanced Micro Devices (AMD); secondo gli analisti della banca, ci vorranno “diversi anni” prima che Intel possa invertire di nuovo la rotta.
E dopo l’allentamento delle restrizioni in Cina, salgono i titoli degli operatori di casinò, come Wynn Resorts e Las Vegas Sands, in rialzo rispettivamente del 6,3% e del 5,4%, i migliori sullo S&P 500. A trascinare gli indici è il settore energetico, che guadagna il 2,2%.
A metà giornata, Borse europee positive ma senza particolare slancio. Gli investitori scommettono su politiche meno aggressive da parte delle banche centrali, dopo la frenata dei prezzi negli Stati Uniti.
In risalita i rendimenti dei titoli di Stato dopo la brusca caduta della vigilia. Sul fronte valutario l’euro continua a rafforzarsi sul dollaro a 1,0283 a Londra. L’indice d’area stoxx 600 guadagna lo 0,2%. In positivo Parigi e Francoforte (+0,5%), Milano (+0,6%) e Madrid (+0,2%). In flessione Londra (-0,2%), dopo il dato negativo del Pil del terzo trimestre.
I principali listini sono sostenuti dalle auto (+1,7%) e dall’informatica (+1,6%). Deboli le utility (-0,08%), con il gas che scende ancora e si attesta a 102 euro al megawattora (-9,5%). In rialzo, invece, i metalli con l’oro che guadagna il 2,9% a 1.758 dollari l’oncia.
A Piazza Affari sugli scudi Saipem (+4,1%), Azimut (+3,9%) e A2a (+3,5%), quest’ultima dopo i conti dei primi nove mesi con ricavi quasi triplicati. Scivolano Prysmian (+3,5%) e Tim (-3,1%). Sono in calo anche Recordati (-2,1%) e Snam (-1,7%). Le banche si muovono in ordine sparso con Mps (+0,1%), dopo i conti, Bper (+0,4%) e Intesa (+0,3%) mentre sono in calo Unicredit (-0,9%) e Banco Bpm (-0,2%).