
Apertura in deciso rialzo a Wall Street, dopo che il dato sui prezzi alla produzione ha confermato un rallentamento dell’inflazione
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones sale dell’1,2%, lo S&P 500 guadagna 60,99 punti (+1,54%), il Nasdaq Composite è in rialzo di 270,49 punti (+2,42%). Il petrolio Wti al Nymex perde lo 0,79% a 85,19 dollari al barile.
Apertura in deciso rialzo a Wall Street, dopo che il dato sui prezzi alla produzione ha confermato un rallentamento dell’inflazione. A ottobre, sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, contro attese per un rialzo dello 0,4%. Il dato di settembre è stato rivisto da +0,4% a +0,2%.
La componente “core” – quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari, energetici e dei servizi commerciali – è aumentata dello 0,2% rispetto al mese precedente, contro attese per un rialzo dello 0,3%, dopo il +0,3% di settembre. Rispetto a un anno prima, i prezzi alla produzione sono aumentati dell’8%, dopo l’8,5% di settembre, contro attese per un 8,3%. Per il dato “core”, rialzo del 5,4%, dopo il +5,6% di settembre.
I prezzi al consumo di ottobre – comunicati la scorsa settimana – sono aumentati su base annuale del 7,7%, dopo l’8,2% del mese precedente, con il dato ‘core’ in rallentamento dal 6,6% del mese precedente, ai massimi degli ultimi 40 anni, al 6,3%. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones sale dell’1,2%, lo S&P 500 guadagna 60,99 punti (+1,54%), il Nasdaq Composite è in rialzo di 270,49 punti (+2,42%). Il petrolio Wti al Nymex perde lo 0,79% a 85,19 dollari al barile.
Sull’azionario, il titolo di Walmart guadagna il 6% ed è tra i migliori sullo S&P 500, dopo una trimestrale superiore alle attese, con l’utile adjusted per azione di 1,50 dollari, contro l’1,32 dollari delle attese, su ricavi di 152,81 miliardi, superiori ai 147,75 miliardi del consensus e in rialzo di quasi il 9% rispetto a un anno prima.
Taiwan Semiconductor (TSMC) guadagna l’11,2%, dopo aver guadagnato già ieri il 7,87% in seguito alla notizia che la Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha ora una quota azionaria pari a 4,1 miliardi di dollari. Bene i titoli tech, con Apple, Intel e Microsoft in rialzo rispettivamente del 2,8%, del 2,5% e dell’1,7%. Amazon guadagna quasi il 4%, dopo che il New York Times ha scritto ieri che il gigante dell’e-commerce prevede di licenziare circa 10.000 persone a partire da questa settimana, in quello che sarebbe il più grande taglio di posti di lavoro nella storia dell’azienda.
Al di qua dell’oceano, le Borse europee allungano temporaneamente dopo i dati sui prezzi alla produzione Usa che segnalano un’inflazione meno elevata del previsto e anche l’euro coglie l’occasione per portarsi ai massimi da luglio nei confronti del biglietto americano. Amsterdam è la migliore in Europa e segna +1,3%, dopo essere salita di oltre un punto percentuale e mezzo, mentre Parigi, arrivata fino a +1%, segna +0,8%. Milano ha allungato fino a +0,7% per poi frenare e portarsi a +0,34% nel Ftse Mib.
Tra i principali titoli milanesi, Nexi tracolla del 10,72% dopo che Intesa Sanpaolo (-1,23%) ha venduto la sua quota del 5,1% a un prezzo decisamente inferiore ai corsi di Borsa. Occhi puntati anche su Tim (-1,88%), in attesa di chiarezza sui piani per la rete unica, mentre le vendite colpiscono anche Amplifon (-1,09%), Interpump (-1,99%) e Pirelli (-2,03%). Confermano invece i rialzi della vigilia Saipem (+3,21%) e Leonardo (+2,14%).
Sul mercato valutario in calo generalizzato il dollaro americano che si porta a 1,0450 per un euro (1,0480 il massimo di giornata) ed è in area 1,20 per una sterlina al top da metà agosto. In ulteriore discesa i rendimenti dei titoli di Stato europe sia core ai periferici: il decennale BTp italiano rende il 4,04% sul mercato secondario, il pari scadenza tedesco il 2,07%.