
Apertura in rialzo a Wall Street nella settimana del Ringraziamento, già segnata da un basso volume di scambi. A dare una scossa ai listini è il petrolio, che prosegue il forte recupero di ieri
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna 220,62 punti (+0,65%), lo S&P 500 sale di 19,67 punti (+0,50%), il Nasdaq Composite è in rialzo di 23,41 punti (+0,21%). Al Nymex, il petrolio Wti è in recupero – dopo essere sceso ieri fino a 75,08 dollari al barile, in calo di oltre il 6% e ai minimi da gennaio – dopo che l’Arabia Saudita ha negato che i Paesi produttori dell’Opec e i loro alleati discuteranno di un aumento della produzione durante la prossima riunione del 4 dicembre, come invece scritto dal Wall Street Journal. In questo momento, il barile guadagna l’1,83% a 81,19 dollari
Tuttavia continuano a pesare, sul clima generale, i commenti dei massimi dirigenti della Federal Reserve, che la scorsa settimana hanno ribadito che si andrà avanti con decisi rialzi dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione, anche a costo di far finire l’economia statunitense in recessione. Ieri, la presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha ribadito alla Cnbc che «abbiamo ancora molto lavoro da fare, perché dobbiamo vedere l’inflazione su un percorso sostenibile verso il 2%».
Preoccupa, poi, l’aumento dei casi di Covid-19 in Cina, che ha convinto le autorità a rafforzare le restrizioni.
Al di qua dell’oceano, avanzano anche se non proprio compatte le principali Borse europee in attesa dell’avvio dei listini Usa. La migliore si conferma essere Madrid (+1,23%), seguita da Milano (+0,65%), Londra (+0,59%), Francoforte (+0,10%) e Parigi (+0,02%).
Gli occhi degli investitori sono puntati all’appuntamento di domani con i verbali della Fed e a quello analogo del giorno successivo con la Bce. Attesi per oggi la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, il Redbook annuale sul commercio Usa, l’indice della Fed di Richmond e le anticipazioni dell’Api (American Petroleum Institute) sulle scorte settimanali di greggio.
Si attesta sopra quota 192 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in rialzo di 0,7 punti al 3,929% e quello tedesco di 1,7 punti al 2,002%.
Sui listini, gli acquisti si concentrano sui petroliferi Bp (+5,89%), Tenaris (+5,02%), TotalEnergies (+4,48%), Eni (+3,85%), più cauta invece Saipem (+1,27%). Deboli i produttori di semiconduttori asm-Osram (-2,14%) e Soitec (-1,74%), mentre Stm limitail calo allo 0,66%. Frena il lusso con le nuove restrizioni per il Covid in Cina: Hermes cede l’1,62% Lmh l’1,3% e Moncler lo 0,9%. In ordine sparso le banche: corrono Caixabank (+3,11%) e Santander (+1,95%), seguono Banco Bpm (+1,35%) e Intesa (+0,96%), più caute Unicredit (+0,38%) e Bper (+0,29%), deboli Commerzbank (-0,54%), SocGen (-0,42%) ed Mps (-0,55%).