
Oltre alle decisioni di Fed e Bce, pesano le proteste in Cina contro le restrizioni anti covid, che gettano ombre sull’outlook della seconda potenza economica
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 103,30 punti (-0,30%), lo SP 500 cede 24,31 punti (-0,60%), il Nasdaq Composite è in calo di 64,91 punti (-0,58%). Il petrolio Wti al Nymex perde il 2,64% a 74,27 dollari al barile, a causa dei timori sulla domanda della Cina, il primo importatore di petrolio al mondo; il costo del barile è sceso oggi ai minimi da un anno, toccando i 73,60 dollari.
Pesano le proteste in Cina contro le restrizioni imposte dal governo di Pechino per azzerare i contagi da Covid-19, che gettano ombre sull’outlook della seconda potenza economica al mondo.
Venerdì si era chiusa una settimana positiva, dopo che i verbali dell’ultima riunione della Fed avevano evidenziato che la Federal Reserve probabilmente rallenterà il passo del rialzo dei tassi d’interesse. Nelle ultime quattro riunioni, la Fed ha alzato i tassi d’interesse di 75 punti base (ora sono al 3,75-4%, il livello più alto dal 2008); gli analisti prevedono, per dicembre, un rialzo di 50 punti base.
Oggi, in programma solo l’indice manifatturiero della Fed di Dallas per novembre alle 10.30 (le 16.30 in Italia).
In settimana, però, attesa la pubblicazione di molti dati, tra cui la seconda stima del Pil del terzo trimestre e il rapporto Adp sull’occupazione nel settore privato, nella giornata di mercoledì, e il rapporto sull’occupazione per il mese di novembre, atteso venerdì.
Mercoledì, inoltre, sarà pubblicato il Beige Book della Fed, alle 20 italiane; 30 minuti prima, è atteso l’intervento del presidente della Fed, Jerome Powell, al Brookings Institution.
Al di qua dell’oceano, Milano cede l’1,2%, sui minimi di giornata, maglia nera in Europa davanti a Francoforte (-0,9%), Parigi (-0,8%) e Londra (-0,4%). Negativi anche i future su Wall Street, con i principali indici che cedono poco più di mezzo punto percentuale.
Vendite sui titoli di Stato, con il rendimento del Btp in rialzo di 10 punti base, al 3,94%, e lo spread con il Bund che si apre di 7 punti, a quota 194 punti base. Poco mosso il gas (-0,7% a 123,5 euro al megawattora ad Amsterdam), che recupera parte delle perdite subite nella prima parte di seduta.
Sui listini azionari soffrono i titoli del comparto energetico, in scia al prezzo del petrolio, e quelli dell’immobiliare. A Milano guidano i ribassi Saipem (-4%), Tenaris (-3,6%), Eni (-2,3%). Male anche Azimut, Stm e A2A, tutte in calo del 2%, e l’Enel (-1,9%), in una seduta fiacca per le utilities. Debole Tim (-0,7%) con le indiscrezioni di stampa relative a un’archiviazione definitiva dell’accordo con Cdp sulla rete, poco mossa Bper (-0,3%) dopo l’intesa con Gardant sugli npl.