
Nel Vecchio continente pensano le utility (-1,1%), con il gas che torna a rialzare la testa a causa delle temperature più rigide che minacciano gli stoccaggi
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 62,28 punti (-0,18%), lo SP 500 cede 0,73 punti (-0,02%), il Nasdaq Composite è in rialzo di 7,65 punti (+0,07%). Il petrolio Wti al Nymex guadagna l’1,75% a 78,59 dollari al barile, dopo che ieri i prezzi erano scesi ai minimi del 2022.
Apre mista la seduta di martedì a Wall Street, dopo che ieri la settimana è iniziata in negativo e la Borsa ha chiuso al ribasso schiacciata dalle incertezze sulle politiche di contenimento del Covid, messe in atto dalla Cina e dalle proteste scoppiate in varie città.
Gli investitori, stamani, hanno accolto con favore la notizia che il 65,8% degli over 80 ha ricevuto dosi di richiamo del vaccino; mentre il primo report sulle infezioni nella Cina continentale ha mostrato dati al ribasso, ma si resta guardinghi in attesa di segnali di allentamento dei severi lockdown, che potrebbero incidere significativamente sulla crescita economica globale e sulla domanda energetica.
Wall Street sta ancora digerendo i commenti dei presidenti della Fed di New York e di St. Louis che ieri hanno sottolineato la necessità di continuare la politica di rialzi dei tassi d’interesse per raffreddare l’inflazione.
I dati sull’indice dei prezzi Case-Shiller in settembre, pubblicati stamani hanno mostrato un calo mensile dell’1%; mentre a livello annuale si è registrata una crescita del 10,6%, tuttavia tutte e 20 le città prese in esame dall’indice hanno registrato aumenti di prezzo inferiori nell’anno conclusosi a settembre 2022 rispetto all’anno terminato ad agosto 2022.
Il boom del mercato immobiliare causato dalla pandemia si è bruscamente invertito quest’anno a causa di un rapido aumento dei tassi ipotecari, che ha reso l’acquisto di case molto meno conveniente e ha spinto molti acquirenti fuori dal mercato.
Alle 16 italiane è atteso il report sulla fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board per novembre. Il presidente americano Biden visiterà, nel pomeriggio, una fabbrica di semiconduttori in Michigan.
Le Borse europee proseguono contrastate dopo l’avvio debole di Wall Street e l’inflazione in Germania che rallenta. Sul fronte valutario è poco mosso l’euro sul dollaro a 1,0335. Piatto l’indice d’area stoxx 600. Poco mossa Francoforte (-0,08%), in calo Madrid (-0,2%), in terreno positivo Londra (+0,5%), Parigi (+0,2%) e Milano (+0,1%).
I listini sono sostenuti dall’energia (+1,5%), con il prezzo del petrolio in rialzo. Il wti sale a 78,76 dollari al barile (+1,9%) e il brent a 85,12 dollari (+2,4%). Bene anche le banche (+1,4%) e le assicurazioni (+0,9%) mentre i rendimenti dei titoli di Stato continuano a scendere. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 190 punti con il tasso del decennale italiano al 3,83%.
Nel Vecchio continente pensano le utility (-1,1%), con il gas che torna a rialzare la testa a causa delle temperature più rigide che minacciano gli stoccaggi. Ad Amsterdam le quotazioni salgono a 130 euro al megawattora (+6%).
A Piazza Affari scivola Amplifon (-3,3%). Male la Juventus (-2,4%), dopo le dimissioni del consiglio d’amministrazione e le contestazioni della Consob sui conti. In calo anche Tim (-1,5%), con le mosse del governo sulla Rete unica. Sugli scudi Saipem (+3,5%). Avanzano anche Unipol e Tenaris (+2,1%).