
A brillare è stato il titolo di Nvidia, balzato di oltre il 4% dopo che Bank of America ha stimato una spinta data dall’aumento della domanda di programmi di AI
Chiusura in ordine sparso per Wall Street nell’atteso giorno del dato sull’inflazione a gennaio negli Usa. La sessione è stata caratterizzata da un’alta volatilità, sulla scia dell’aumento dei rendimenti del Treasury decennale dopo che i dati hanno mostrato che l’inflazione si sta raffreddando, ma secondo gli esperti non abbastanza velocemente per cambiare il piano della Fed di continuare con gli aumenti dei tassi.
Al termine delle contrattazioni il Dow Jones cede lo 0,46% a 34.089,66 punti, lo S&P 500 non riesce a trovare una direzione e lima uno 0,05% a 4.135,56 punti e il Nasdaq sale dello 0,57% a 11.960,15 punti.
L’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,5% il mese scorso, in linea con le aspettative, ma per i 12 mesi fino a gennaio e’ stato del 6,4%, superiore alle stime del 6,2%. L’inflazione core, che esclude i prezzi dell’energia e dei generi alimentari, è rallentata a un ritmo annualizzato del 5,6% a gennaio, anche se inferiore al previsto calo del 5,5%.
I timori di una nuova stretta di politica monetaria da parte della Fed hanno colpito in particolare i titoli growth, incluse le Big tech, le cui perdite sono state però più che compensate dalla buona performance del comparto dei semiconduttori, guidati da Nvidia.
L’azienda tech è balzata di oltre il 4% dopo che Bank of America ha stimato una potenziale spinta del produttore di chip data dall’aumento della domanda di programmi di intelligenza artificiale.
Nvidia è in pole position per guidare la “corsa agli armamenti di intelligenza artificiale”, ha affermato Bank of America e ha alzato il suo obiettivo di prezzo sul produttore di chip a 255 dollari per azione da 215.