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Dati macro ancora negativi e un’inflazione che scende più lentamente del previsto sono le zavorre che portano Wall Street ad aprire in negativo
L’apertura di Wall Street è contraddistinta da un avvio in sordina. Infatti al suono della campanella gli indici maggiori hanno fatto segnare un -0,25% sia sull’S&P500 che sul Dow mentre sul Nasdaq non si va oltre un -0,15%.
A pesare restano ancora i dati macro, in particolare quello di un’inflazione che a gennaio ha rallentato meno delle attese e che, per questo motivo, fa pensare ad una prossima politica Fed ancora più stringente. Tra le rilevazioni già pubblicate ci sono da segnalare anche quelle riguardanti le vendite al dettaglio, sempre di gennaio che hanno registrato un aumento. Va meglio, invece, la produzione manifatturiera con un +1%, in aumento sul -1,8%.
Dall’altra parte dell’oceano, invece, l’Europa conferma un andamento ancora positivo con la sola eccezione di Piazza Affari che viaggia, seppur solo di qualche decimale, in territorio negativo.
Guardando le singole piazze di scambio del Vecchio Continente, si nota immediatamente il Cac 40 a +0,95%, il Dax di Francoforte a +0,53% e il Ftse 100 poco sopra la parità con lo 0,14%. Intorno alla parità anche Piazza Affari che oscilla, come detto, di pochi decimi (-0,07%).
Tornando a Wall Street l’attesa per le trimestrali si focalizza su Cisco System, Shopify e AIG che presenteranno i propri conti alla chiusura di Wall Street mentre, poco prima dell’apertura, hanno rese note le cifre dei propri conti Analog Devices e Biogen.
Intanto si guarda anche alla Bce con l’intervento della Lagarde a Strasburgo.
Guardando alle materie prime, si evidenziano in leggero calo l’oro (1.836 dollari l’oncia) e il petrolio (segno negativo sia sul Brent che sul Wti).