
Gli istituti di credito sono gli unici a beneficiare della politica da “falco” della Bce. Male le multiutility, con il calo prezzi dell’energia
Nell’ultima seduta di febbraio, il cui bilancio per i mercati resta in ogni caso positivo, i listini si muovono in preda alla volatilità, con Francoforte e Parigi che ballano per tutta la seduta intorno alla soglia della parità, e Londra (-0,7%) che non sembra scossa dall’accordo post-Brexit sull’Irlanda del Nord.
A fare eccezione sono invece Milano (+0,12%) e Madrid, grazie agli exploit dei bancari, che beneficiano più degli altri comparti di un’ipotesi di una Bce più aggressiva.
Sui mercati europei torna a pesare la paura che la stretta monetaria duri più del previsto, colpendo l’economia del Vecchio Continente.
A rinnovare questi timori contribuiscono i dati dell’inflazione, a sorpresa più alta delle attese sia in Spagna che in Francia, segno che le “ricette” della Bce stiano funzionando solo in parte nella lotta contro la corsa dei prezzi (e questo potrebbe spingere la Banca centrale europea a intensificare la stretta, come ribadito anche dal suo capo-economista Philip Lane).
Sul mercato dei cambi, l’euro passa di mano a 1,0613 dollari (da 1,0590 ieri in chiusura) e a 144,45 yen (da 144,31), mentre il rapporto dollaro/yen è a 136,12 (136,27) mentre la divisa britannica si attesta a 1,21 contro il biglietto verde. In rialzo il petrolio con il Wti di aprile a 77,42 dollari al barile (+2,1%) e il Brent a 83,9 dollari (+1,67%). Scende, infine, dell’1,4% a 46,7 euro al megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
A fine seduta, infatti, il Ftse Mib riesce a chiudere con un guadagno dello 0,12%, ma rallentando sul finale, con in testa Saipem (+2,8%) dopo i conti migliori delle previsioni. Bene anche Fineco (+1,8%), Intesa Sanpaolo (+1,1%) e UniCredit (+1,4%). A sorpresa è anche il risiko bancario a tornare protagonista, con Banco Bpm (+1%) che ha smentito l’ipotesi di una fusione con Mps (-8,1%), a sua volta crollata dopo l’addio di Axa dal capitale. In fondo Terna (-2,4%) e le multiutility.
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