Bisogna avere la certezza che l’inflazione stia scendendo ed evitare un suo acuirsi come negli anni ’70
L’inflazione è e sarà ancora il nemico da combattere per la Federal Reserve. Ne è convinto anche il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, che lo ha specificato in un saggio pubblicato sul sito web della Fed.
Il punto di svolta, secondo le sue osservazioni, si avrà soltanto quando si avrà sicurezza dell’abbassamento costante dell’inflazione. Una certezza necessaria per evitare che possa divampare nuovamente come accadde, negli anni ’70 quando, secondo l’esperto, il FOMC allentò la presa troppo presto costringendo poi ad oltre 15 anni di aumenti sui federal funds che, alla fine, arrivarono al 20%.
Al momento questa certezza di un calo costante dell’indice sui prezzi al consumo non c’è ed è per questo motivo che con ogni probabilità si potrà vedere aumentare il tasso sui federal funds tra il 5 e il 5,25%. Un aumento che, sempre secondo Bostic, potrebbe restare lì fino al 2024 inoltrato. Attualmente l’inflazione è ancora troppo alta e Bostic ha tenuto a precisare che il «Federal Open Market Committee (FOMC) è determinato a metterla su un percorso sostenibile verso il nostro obiettivo del 2%, come misurato dall’indice dei prezzi Personal Consumption Expenditures».
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