
L’Asia Zero Emission Community, riunita oggi a Tokyo, ha ribadito l’impegno sulla dichiarazione sul clima di Parigi. Ma non hanno aderito Cina e India, primo e terzo paese per emissioni
Il Giappone ha annunciato il lancio di una rete di approvvigionamento di idrogeno in collaborazione con l’Australia, nell’ambito di un’iniziativa volta ad accelerare la riduzione delle emissioni inquinanti in Asia.
La rete di approvvigionamento collegherà lo stato australiano di Victoria con la città giapponese occidentale di Kawasaki, hanno dichiarato fonti governative all’agenzia di stampa Kyodo. “In Asia dovremmo avere il maggior numero possibile di opzioni energetiche, e l’idrogeno e l’ammoniaca sono opzioni”, ha dichiarato il primo ministro giapponese Fumio Kishida in un videomessaggio in occasione della prima riunione ministeriale dell’Asia Zero Emission Community (Azec).
Il Giappone è da tempo impegnato nell’implementazione dell’uso diffuso dell’idrogeno come fonte energetica e Kishida ha espresso il desiderio di espandere le reti di approvvigionamento in collaborazione con i Paesi della regione, definendola una buona opzione in un’area soggetta a disastri naturali.
Undici nazioni hanno preso parte all’incontro a Tokyo, al termine del quale è stata rilasciata una dichiarazione congiunta in cui si riconosce “che accelerare la transizione energetica nella regione asiatica è fondamentale per raggiungere gli obiettivi” della dichiarazione sul clima di Parigi.
L’Australia e i membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean), ad eccezione della Birmania/Myanmar, hanno aderito ad Azec, ma non la Cina e l’India, il primo e il terzo paese al mondo per emissioni di anidride carbonica.
Il Sud-Est asiatico è attualmente il più grande centro di crescita economica ed emissioni del mondo e le iniziative di decarbonizzazione potrebbero avere un impatto importante sui progressi regionali e globali nell’affrontare la crisi climatica.
La regione dell’Asia orientale e del Pacifico è inoltre fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, in quanto rappresenta circa un terzo delle emissioni globali di gas serra e il 60% del consumo globale di carbone. I partecipanti all’incontro hanno inoltre concordato di promuovere gli investimenti nelle infrastrutture per la decarbonizzazione, come le reti elettriche a energia pulita e il rafforzamento delle capacità delle risorse umane.
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