
Il consensus prevede per oggi una stretta monetaria di 25 punti base. Non Goldman Sachs
La Fed di Jerome Powell oggi non annuncerà alcun rialzo dei tassi, sulla scia delle recenti turbolenze di mercato scatenate in Europa dal Credit Suisse e negli Stati Uniti dal crac di Silicon Valley Bank che fanno temere ripercussioni a livello globale. La previsione ottimistica arriva dagli analisti di Goldman Sachs. «Ci aspettiamo che il Fomc faccia una pausa nella sua riunione di marzo a causa dello stress presente nel sistema bancario. Sebbene le autorità abbiano risposto in modo aggressivo per sostenere il sistema finanziario, i mercati appaiono poco convinti del fatto che gli sforzi volti a supportare le banche di piccola e media dimensione siano sufficienti», si legge in una nota.
Detto questo, Goldman Sachs parla solo di “una pausa nella lotta all’inflazione, che non dovrebbe rappresentare un problema”. «Riportare l’inflazione al 2% è un obiettivo di medio termine, che il Fomc prevede di risolvere solo gradualmente nell’arco dei prossimi due anni. Il Fomc potrà tornare in azione velocemente nel caso in cui dovesse essere appropriato e lo stress sulle banche potrebbe avere anche effetti disinflazionistici», conclude la nota.
Si tratta di un pensiero che va controcorrente rispetto a quanto prevedono gli altri analisti che parlano di un rialzo dei tassi da parte della Fed di 25 punti base. Bisogna solo aspettare e vedere cosa realmente deciderà di fare la Banca centrale americana. Tanto manca poco. La due giorni è iniziata ieri e terminerà oggi con il consuento “bollettino” alle 20 ora italiana.
FOTO: EPA/JUSTIN LANE