
Quella che prende il via oggi è una settimana corta di contrattazioni che terminerà giovedì: anche i listini statunitensi rimarranno infatti chiusi per il venerdì Santo che anticipa le festività pasquali
Wall Street chiude in ordine sparso dopo che il taglio a sorpresa della produzione di petrolio annunciato dall’Opec ha alimentato i timori d’inflazione e pesato sui titoli growth. Il Dow Jones sale dello 0,98% a 33.600,92 punti, lo S&P 500 avanza dello 0,35% a 4.123,85 punti e il Nasdaq perde lo 0,27% a 12.189,45 punti.
La mossa del cartello dei Paesi produttori di greggio ha spiazzato i mercati pochi giorni dopo che il raffreddamento dell’inflazione aveva fatto sperare che la Fed potesse presto porre fine alla sua aggressiva stretta monetaria.
Quella che prende il via oggi è una settimana corta di contrattazioni che terminerà giovedì: anche i listini statunitensi rimarranno infatti chiusi per il venerdì Santo che anticipa le festività pasquali.
I titoli energetici sono stati spinti al rialzo dall’aumento del prezzo del petrolio dopo che l’Opec+ ha tagliato a sorpresa la produzione di petrolio di un milione di barili al giorno. Il taglio dovrebbe contribuire a frenare l’offerta complessiva di greggio in un momento in cui molti hanno valutato l’impatto macroeconomico sulla domanda di petrolio a seguito delle recenti turbolenze nel settore bancario.
Apa Corporation (+8,71%), ConocoPhillips (+9,28%) e Marathon Oil Corporation (+9,89%) sono stati i titoli che hanno guadagnato di più. Il settore tech, che ha guadagnato circa il 20% nel primo trimestre, ha preso fiato, sotto la pressione della debolezza di Alphabet (-0,06%) e Microsoft (-0,37%). E anche le azioni dei chip sono in rosso.
Anche Tesla ha contribuito a frenare il mercato dopo essere sceso di oltre il 6% poicé il produttore di veicoli elettrici ha annunciato consegne totali di 422.900 per il primo trimestre, superando le stime di 421.500 poiché i recenti tagli dei prezzi hanno aumentato la domanda. L’aumento della domanda e i tagli ai prezzi avranno, secondo gli analisti, un impatto sui profitti della società.
Sul fronte macro, l’attività manifatturiera statunitense è stata inferiore alle stime. La lettura ha indicato il quinto mese consecutivo di contrazione nell’attività di fabbrica e il maggiore da maggio 2020.
(foto IMAGOECONOMICA)