Bullard: “un aumento dei prezzi del petrolio potrebbe rendere più impegnativo il compito della Fed nel contrastare l’inflazione”
L’ultima decisione (a sopresa) dell’Opec di tagliare la produzione di petrolio ha innescato non poche polemiche. Dopo la Yellen e Breton, ora a parlare è anche il presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis James Bullard che ha affermato che la decisione è stata inaspettata e che un aumento dei prezzi del petrolio potrebbe rendere più impegnativo il compito della Banca centrale Usa nel contrastare l’inflazione. «Se avrà un impatto duraturo, penso sia una questione aperta – ha spiegato. – I prezzi del petrolio oscillano ed è difficile tracciarli esattamente, ma potrebbero alimentare l’inflazione e complicare il nostro lavoro».
Le sue parole hanno comunque un peso marginale visto che quest’anno non vota sulla politica monetaria.
Bullard ha anche affermato che un aumento dei prezzi del petrolio quest’anno è coerente con le prospettive economiche relative ad una maggiore domanda di energia. «Mi sarei comunque aspettato prezzi del petrolio leggermente più alti, con la Cina che torna prima del previsto durante la prima metà del 2023, l’Europa che sfiora la recessione e dati forti negli Stati Uniti, tutti fattori piuttosto rialzisti per il mercato petrolifero», ha concluso.
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