
Biden: “esplorerò il 14mo emendamento contro il tetto al debito”. I colloqui riprenderanno venerdì
Joe Biden ha definito “produttivi” i colloqui con i leader del Congresso ma ha sottolineato che un default degli Stati Uniti “non è un’opzione“.
Democratici e repubblicani non riescono a mettersi d’accordo sull’innalzamento del tetto del debito Usa: una manovra legislativa essenziale affinché la più grande economia mondiale possa continuare a pagare i suoi conti, i suoi funzionari e i suoi creditori.
Il presidente però è stato irremovibile: ha ripetuto che i repubblicani devono togliere dal tavolo la minaccia del default. E non ha escluso di invocare il ricorso al 14esimo emendamento come mezzo per aggirare lo stallo sul tetto del debito, anche se ritiene che “sarebbe contestato legalmente” e “nel frattempo senza una estensione tutto finirebbe nello stesso punto“. Il presidente americano ha detto che comunque che esaminerà l’opzione nei prossimi mesi. L’emendamento afferma che il debito pubblico degli Stati Uniti “non deve essere messo in discussione“.
La pensa in modo completamente diverso McCarthy che ha sottolineato la mancanza di progressi dopo l’incontro. Se Biden chiede ai legislatori di aumentare senza condizioni il limite di prestito autoimposto dal governo federale . McCarthy, il cui partito ha una risicata maggioranza alla Camera, ha affermato che la sua camera non approverà alcun accordo che non riduca drasticamente la spesa per affrontare un crescente deficit di bilancio e ha segnalato che non vede una soluzione a breve termine.
Gli economisti avvertono che un default prolungato potrebbe mandare l’economia americana in una profonda recessione con un aumento della disoccupazione, destabilizzando al tempo stesso un sistema finanziario globale costruito sulle obbligazioni statunitensi.
Ora i colloqui riprenderanno venerdì. Il presidente ha detto anche che è “possibile” che il suo tour in Asia programmato per la fine del mese potrebbe essere annullato se entro tale data non sarà raggiunto un accordo sul tetto.
Non si prospettano colloqui tranquilli. Nel 2011 un’analoga lotta contro il tetto del debito ha portato il paese sull’orlo del default e ha provocato un declassamento del rating creditizio di prim’ordine del paese. Questa volta, secondo gli analisti, i negoziati potrebbero essere ancora più difficili.
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