
Secondo il governatore della Fed Jefferson e il presidente della Fed di St. Louis Bullard si è vicini al tetto
La Federal Reserve sta avvicinando i tassi di interesse al punto in cui devono essere per vincere la battaglia contro l’inflazione. Lo hanno sottolineato il governatore della Fed Philip Jefferson e il presidente della Fed di St. Louis James Bullard sebbene nessuno dei due abbia dato un segnale chiaro in merito al fatto se quel punto sia stato raggiunto.
Una settimana dopo che la banca centrale ha innalzato il tasso di riferimento al 5%-5,25%, le dichiarazioni di Jefferson e Bullard suggeriscono una certa incertezza sul fatto che la Fed fermerà l’aumento dei tassi il mese prossimo, nella riunione del 13-14 giugno, come sostengono molti analisti.
In effetti, la governatrice Michelle Bowman, ha detto di ritenere un ulteriore inasprimento della politica monetaria ancora appropriato, a meno che l’inflazione non scenda in modo più forte. La Fed ha alzato il tasso di interesse di riferimento di cinque punti percentuali negli ultimi 14 mesi, il ritmo piu’ rapido degli ultimi 40 anni. L’inflazione è scesa dal 7% della scorsa estate al 4,2%. Nel frattempo la disoccupazione, che avrebbe dovuto aumentare con l’incremento dei costi di indebitamento, è invece scesa al 3,4%, il minimo dal 1969.
“L’inflazione è ancora troppo alta”, ha detto il governatore della Fed Philip Jefferson in una conferenza alla Hoover Institution. “L’attuale disinflazione è irregolare e più lenta di quanto ognuno di noi vorrebbe. Ma la mia interpretazione di questi elementi è che stiamo facendo ciò che è necessario o atteso da noi”, che vuol dire essere “sulla buona strada”.
Allo stesso tempo, Jefferson non ha cantato vittoria, osservando che i pochi recenti progressi sull’inflazione core, in particolare quella nei servizi, è una “cattiva notizia”. Ad aprile, i prezzi al consumo core negli Stati Uniti hanno rallentato al 5,5% dal 5,6% di marzo.
Le osservazioni di Jefferson sono importanti dopo essere stato nominato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden come prossimo vicepresidente della Fed, un ruolo chiave nell’indirizzare la politica monetaria statunitense. Nei giorni scorsi, il presidente della Fed Jerome Powell ha segnalato che la banca centrale potrebbe sospendere ulteriori aumenti dei tassi mentre valuta l’impatto di quanto fatto finora nonché l’effetto del recente stress del settore bancario su prestiti e credito.
Ieri Jefferson ha affermato di ritenere che “i pieni effetti del nostro rapido inasprimento sono ancora davanti a noi” e che la serie di fallimenti bancari regionali probabilmente avra’ solo un lieve effetto restrittivo sulle condizioni del credito.
Il presidente della Fed di St. Louis James Bullard, considerato un falco, parlando sempre alla Hoover Institution, ha trovato “incoraggiante” la recente stabilizzazione delle aspettative di inflazione aggiungendo che “le prospettive di una disinflazione sono piuttosto buone“.
“La politica monetaria è ora nella fascia bassa di ciò che è probabilmente sufficientemente restrittivo date le attuali condizioni macroeconomiche”, ha proseguito aggiungendo che “la cattiva notizia per i falchi nella stanza e’ che siamo a malapena nella zona” di una politica abbastanza restrittiva.