
Il Dipartimento del Tesoro Usa ha avvertito che il governo federale potrebbe esaurire i fondi per pagare i suoi debiti già il 1° giugno, innescando potenzialmente un default catastrofico
Wall Street ha chiuso in calo l’ultima seduta della settimana, appesantita dallo stop alle trattative sull’innalzamento del tetto del debito tra Casa Bianca e repubblicani. L’indice Dow Jones ha perso lo 0,33% a 33.426 punti, l’S&P 500 lo 0,15% a 4.191 e il Nasdaq lo 0,24% a 12.657.
Il Dipartimento del Tesoro Usa ha avvertito che il governo federale potrebbe esaurire i fondi per pagare i suoi debiti già il 1° giugno, innescando potenzialmente un default catastrofico.
Dopo l’ottimismo diffuso nei giorni scorsi, che sembrava aprire la strada a un accordo entro il fine settimana, oggi è arrivata la doccia gelata. “Non ci siamo”, ha detto Garret Graves, capo negoziatore del Gop designato dal presidente della Camera, Kevin McCarthy. “Abbiamo deciso di fare una pausa perchè cosi’ non è produttivo”, ha aggiunto.
La Casa Bianca non ha nascosto le difficoltà. “Ci sono differenze reali tra i partiti sulle questioni di bilancio e i colloqui saranno difficili”, ha detto un funzionario. “Il team del Presidente sta lavorando duramente per trovare una soluzione bipartisan ragionevole che possa passare alla Camera e al Senato”, ha proseguito.
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Un po’ di sollievo al mercato lo aveva invece offerto il presidente della Fed, Jerome Powell, secondo cui il restringimento del credito provocato dalle turbolenze bancarie di queste settimane potrebbe favorire la fine del processo di stretta monetaria.
“I tassi d’interesse potrebbero non crescere quanto preventivato sulla scia delle condizioni restrittive del credito”, ha spiegato durante un panel che lo ha visto colloquiare con l’ex numero uno della banca centrale americana, Ben Bernanke. La lotta all’inflazione resta comunque una priorità.
La Fed, ha affermato ancora Powell, è “fortemente impegnata” a riportare l’inflazione negli Stati Uniti all’obiettivo del 2%. “La stabilità dei prezzi è il fondamento di un’economia forte” e la banca centrale “ha la responsabilità di preservarla”, ha sottolineato.
Sul fronte aziendale, le azioni del rivenditore di abbigliamento e scarpe Foot Locker sono crollate del 27,25% dopo il taglio delle previsioni sulle vendite e sugli utili annuali. Male anche Morgan Stanley, che ha ceduto il 2,65% dopo la decisione dell’amministratore delegato, James Gorman, di dimettersi l’anno prossimo.
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