Wall Street ha chiuso poco mossa ma dalla Camera arrivano segnali incoraggianti
Mancano 10 giorni al possibile default degli Stati Uniti. I mercati e gli analisti si sono finora mossi come se l’eventualità di un default fosse effettivamente impossibile. Ma, come è accaduto altre volte in passato, il dubbio che si possa verificare si sta insinuando.
L’ultima speranza è l’incontro, si spera decisivo, tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente della Camera Kevin McCarthy. A rassicurare gli animi, però, sono le dichiarazioni di quest’ultimo «Credo fermamente in quello che stiamo facendo in questo momento, la maggioranza dei repubblicani vedrà che è il momento giusto per metterci sulla strada giusta».
Ma per quanto si possa essere ottimisti ormai è sempre più una corsa contro il tempo. «Possiamo ottenere un accordo stasera. Potremmo trattare domani, ma è necessario avere un punto per questa settimana per poi spostare tutto al Senato», ha detto McCarthy ai giornalisti.
Come è noto, ogni decisione per aumentare il tetto del debito deve necessariamente passare dall’approvazione da parte di entrambe le camere. Il problema nasce quando da un lato i repubblicani di McCarthy controllano la Camera con 222 contro 213, mentre i democratici di Biden detengono il Senato 51-49, rendendo difficile raggiungere un accordo bipartisan che garantisca voti sufficienti per un’intesa.
Intanto dal Tesoro confermano la scadenza del 1 giugno come primo giorno del possibile default.
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