
Il mercato Usa ha fiducia nell’accordo sul debito e ignora le brutte notizie sul fronte dell’inflazione
La Borsa di New York ha chiuso in forte rialzo, in vista dell’accordo sul tetto del debito statunitense e ignorando per il momento le cattive notizie sul fronte dell’inflazione. Il Nasdaq ha guidato il rialzo, guadagnando il 2,19% e raggiungendo il livello più alto dell’anno. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,00% e l’S&P 500 è avanzato dell’1,31%.
Mentre la finestra di opportunità per evitare un default degli Stati Uniti si riduce, la Casa Bianca e l’opposizione repubblicana hanno continuato a lavorare su un compromesso. “Siamo più vicini (a un accordo) ma non è ancora fatta”, ha detto una fonte vicina alle discussioni, scettica sulla possibilità di un annuncio già oggi. L’accordo congelerebbe alcune spese, ma non riguarderebbe i bilanci della difesa e dei veterani, come riportato dal New York Times e dal Washington Post. “Il mercato è salito sulla speranza” che i repubblicani e i democratici “annuncino molto presto un accordo che eviti il default”, ha commentato Peter Cardillo di Spartan Capital.
I mercati hanno navigato su questo ottimismo e hanno continuato a essere sostenuti dall’entusiasmo generato dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale per i titoli tecnologici e per quelli dei produttori di semiconduttori.
Oggi poi il Segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen ha esteso la scadenza per l’innalzamento del limite del debito federale al 5 giugno.
Intanto corre oltre le attese ad aprile negli Usa l’inflazione Pce, l’indicatore maggiormente osservato dalla Fed per stabilire la propria politica monetaria. L’indice complessivo ha segnato un incremento su base mensile dello 0,4%, in accelerazione rispetto al +0,1% di marzo. Il dato annuo si è attestato a +4,4%, contro il +4,2% di marzo e il +3,9% stimato dal mercato. L’indice ‘core’ e’ invece salito del 4,7% su base tendenziale, contro il +4,6% del mese precedente. Rispetto a marzo il dato ‘core’ e’ aumentato dello 0,4%, contro il +0,3% di marzo. Gli analisti prevedevano un rialzo dello 0,3% su base mensile e del 4,6% su base annuale.
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