In Europa, invece, l’andamento delle Borse è più ottimista
Dopo la votazione alla Camera che ha permesso di trovare l’ok per l’alzamento del tetto del debito USA, la pratica, adesso, passa al Senato dove, come già detto ieri, il capo della maggioranza in mano ai democratici ha dato la sua massima disponibilità per una soluzione veloce. Ovviamente fatti salvi gli estremisti che hanno già dichiarato guerra al testo.
Ad ogni modo, almeno per il momento, Wall Street preferisce tenersi sulla difensiva e partire in negativo, anche solo leggermente. Infatti durante i primi momenti di contrattazione l’S&P 500 arriva a perdere lo 0,1%, il Nasdaq lo 0,2% mentre il Dow soffre più degli altri con un -0,5%.
Intanto in Europa, giusto per considerare il parallelismo tra le due sponde dell’oceano, si respira un’altra aria anche grazie ai dati in calo sull’inflazione. Il Ftse Mib, infatti, dopo il calo di ieri arriva a riguadagnare, oggi, l’1,2%. Bene anche il Cac 40 con un +0,2%, il Dax che sfiora lo 0,7% in territorio positivo e il Ftse 100 poco sopra lo 0,2%.
Negli USA, come detto, tiene banco ancora la questione politica e l’interesse peri dati macro, soprattutto sul lavoro, ma tra i protagonisti c’è anche il petrolio. Infatti, stando alle informazioni trapelate, l’Opec+ in vista della prossima riunione del 4 giugno non taglierà ulteriormente la produzione e per questo i prezzi del greggio registrano un calo. Da qui l’interesse particolare per le scorte settimanali, dato che verrà pubblicato alle 16.30 (ora italiana).
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