La vera star è il Russell 2000, l’indice delle mid cap
Wall Street chiude diffidente. A conti fatti, se da un lato il Dow riesce a superare la parità dello 0,3%, gli altri due indici, l’S&P 500 e il Nasdaq arrivano a perdere rispettivamente lo 0,4% e l’1,3%. Diffidenza che nasce per lo più da segnali esterni come quelli arrivati dal Canada dove la Banca centrale ha deciso di rialzare il tasso di interesse, a sorpresa, di 25 punti base. Ma a peggiorare le cose sono stati anche i numeri in arrivo dalla Cina con un calo a sorpresa delle esportazioni e venti contrari economici segnalati dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) che ha alimentato nuove preoccupazioni sulla crescita globale.
Guardando i singoli indici, il passivo del Nasdaq è stato favorito dal calo di Alphabet e Microsoft Corporation. Attesa per le banche centrali che, se da un lato potrebbero decidere, la prossima settimana, di prendere una pausa sul cammino dei rialzi per i tassi di interesse, dall’altro, considerando la mossa canadese, potrebbero, invece, continuare con le strette.
Ed a proposito di banche, il Segretario del Tesoro Yellen, ex numero uno della Federal Reserve USA, ha affermato che non sarebbe sorpresa di vedere un maggiore consolidamento delle banche, soprattutto tra le più piccole.
Tra le singole storie c’è da sottolineare quella di Tesla le cui automobili potranno sfruttare alcune agevolazioni fiscali. Uno sguardo alle materie prime suggerisce, infine, che mentre il petrolio sale dell’1,2% (che ha permesso agli energetici di mettersi in mostra) il metallo giallo tende a scendere.
FOTO: Imagoeconomica