Più contratti a termine e part-time per le donne
Per le donne salari più bassi in media dell’11% rispetto ai colleghi uomini. E questo differenziale è già ampio all’ingresso nel mercato del lavoro: il 16% tra i diplomati, il 13% tra i laureati. E’ quanto rivela un rapporto di Bankitalia secondo cui il divario si accentua ancora di più con la maternità e con l’avanzare della carriera.
Per quanto riguarda la maternità, rispetto alle donne senza figli, nei due anni successivi alla nascita del primo figlio le madri occupate hanno una probabilità quasi doppia di non avere più un impiego e, a 15 anni dal parto, le loro retribuzioni medie sono circa la metà (considerando le madri che continuano a lavorare). Il differenziale retributivo si amplia ulteriormente più avanti nella carriera ed è maggiore tra i lavoratori con redditi più elevati.
Le donne occupate, inoltre, hanno più di frequentemente degli uomini impieghi di tipo temporaneo (18% delle donne occupate, 16 per gli uomini) e part-time (31,7% delle lavoratrici, 7,7 dei lavoratori). Il part-time non è sempre una scelta delle donne visto che ben una su due sarebbe disponibile a lavorare a tempo pieno.
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