
Tra i dati macro pesanti e le incertezze economiche i listini a stelle e strisce aprono in perdita
Dai numeri intravisti sui futures di Wall Street si intuiva che la corrente negativa già presente in Europa si sarebbe trasferita presto anche negli Stati Uniti e, a giudicare dall’avvio dei listini USA, così è stato. Infatti la campanella che segnava l’avvio delle contrattazioni ha trovato l’S&P, il Nasdaq e il Dow con un passivo che superava l’1% già durante i primi minuti.
Una negatività che, come detto, era già presente nel Vecchio Continente, a cominciare dal Ftse Mib italiano il quale proprio mentre Wall Street dava il via alla sua giornata, segnava un passivo che superava il 2%. Ma non era il solo. Infatti anche il Dax tedesco arrivava ad un passivo simile ed il Cac 40 andava addirittura oltre con un -2,6%. Il Ftse 100 imitava i suoi compagni con un -1,86%.
Tanti i dati macro che hanno influenzato, in un modo o nell’altro, le contrattazioni. A cominciare dalle richieste settimanali di mutui, al report ADP occupati , ai sussidi settimanali di disoccupazione, passando ancora per i licenziamenti di giugno negli USA, per finire alle vendite al dettaglio europee
Senza contare quella che, almeno per il momento, sembra essere stata la zavorra più imponente e cioè le minute della Federal Reserve in cui si evinceva la volontà di proseguire con i rialzi dei tassi di interesse, anche se ad un ritmo più lento.
In tutto questo, i rendimenti dei decennali statunitensi superano il 4% proprio a causa dei dati macro, soprattutto quelli riguardanti proprio il mondo del lavoro.
Da monitorare, sul fronte geopolitico, la visita di Janet Yellen in Cina, proprio in un momento particolarmente difficile per i rapporti tesi tra le due nazioni e la guerra commerciale ormai esplosa.
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