
Bernanke ha previsto un calo dell’inflazione “più duraturo”, nell’ordine del 3% – 3,5% nei prossimi sei mesi, in seguito alla diminuzione degli aumenti degli affitti e al calo dei prezzi delle auto
L’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed previsto per la prossima settimana potrebbe rappresentare l’ultima stretta dell’attuale ciclo di inasprimento monetario. E’ quanto sostiene l’ex presidente della Banca centrale Usa, Ben Bernanke che ha parlato durante un webinar organizzato da Fidelity Investments.
Gli investitori sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda. Stanno infatti prezzando quasi con certezza un rialzo dei tassi il 25-26 luglio di 25 punti base mentre sono scarse le probabilità di un ulteriore aumento.
Prima di dichiarare però vittoria nella sua lotta contro l’inflazione, la Fed vorrà vedere un migliore equilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. «È ancora piuttosto caldo – ha detto Bernanke, riferendosi al mercato del lavoro. – Nonostante le offerte di lavoro siano diminuite, ci sono ancora circa 1,6 posizioni aperte per ogni persona considerata disoccupata».
L’ex presidente della Fed ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero subire un rallentamento come parte del prezzo da pagare per ridurre l’inflazione, anche se ha sottolineato che qualsiasi recessione sarebbe probabilmente lieve. «Ciò che vedremo è un modesto aumento della disoccupazione e un rallentamento dell’economia. Ma sarei molto sorpreso di vedere una forte recessione nel prossimo anno», ha aggiunto.
Bernanke ha previsto un calo dell’inflazione “più duraturo”, nell’ordine del 3% – 3,5% nei prossimi 6 mesi, in seguito alla diminuzione degli aumenti degli affitti e al calo dei prezzi delle auto.
FOTO: IMAGOECONOMICA