A mettere sotto pressione gli indici è stato il taglio di Fitch sul rating sovrano degli Stati Uniti
Un forte senso di avversione al rischio è la prima conseguenza che si legge sui mercati dopo il taglio del rating sovrano statunitense da parte di Fitch. Una decisione che ha portato i maggiori indici a stelle e strisce a chiudere in passivo. Infatti al suono della campanella l’S&P 500, il Dow e il Nasdaq perdono rispettivamente l’1,4%, l’1% e il 2,17% confermando una negatività che aveva contraddistinto anche i mercati europei.
Gli analisti non sembrano interpretare questa bocciatura come un elemento allarmante visti i dati macro che confermano un’economia resiliente. Inoltre l’ultima volta che gli Stati Uniti hanno registrato un downgrade è stato ad agosto del 2011, con il taglio di Standard & Poor’s da AAA ad AA. Tra i dati che zavorrano i mercati ci sono anche il calo delle domande settimanali di mutui.
Guardando l’andamento è da registrare un Nasdaq sotto pressione per il rialzo visto sul rendimento dei Treasury a 10 anni, rialzo che ha raggiunto il livello più alto da novembre. Tra i settori gli unici a restare a galla sono le utilities e i beni di prima necessità. Continua la stagione delle trimestrali e mentre si attendono i numeri di Apple e Amazon previsti per domani a mercati chiusi, Pinterest, Starbucks e Kraft hanno già pubblicato i loro.
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