
Sale l’attesa dei dati sull’inflazione Usa previsto domani; sono inoltre in programma i prezzi al consumo, venerdì i prezzi alla produzione
Apertura piatta a Wall Street, dopo i cali di ieri dovuti ai rinnovati timori sull’economia cinese e sulla tenuta delle banche statunitensi. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones scende di 6,60 punti (-0,02%), lo S&P 500 è in rialzo di 0,87 punti (+0,02%), il Nasdaq guadagna 6,94 punti (+0,05%). Il petrolio Wti al Nymex guadagna l’1,24% a 83,95 dollari al barile.
La debolezza del settore delle esportazioni in Cina ha mostrato un peggioramento delle prospettive di crescita per l’economia del Paese e la tendenza dovrebbe continuare fino alla fine del 2023, secondo gli esperti.
Oggi, inoltre, i prezzi al consumo (-0,3% annuale) hanno mostrato che l’economia cinese è entrata in deflazione per la prima volta in oltre due anni; i prezzi alla produzione, inoltre, sono scesi per il decimo mese di fila, per un -4,4% annuale.
Dopo il taglio del rating statunitense da parte di Fitch, è arrivato ieri il taglio del rating da parte di Moody’s su dieci banche statunitensi di piccole e medie dimensioni, tra cui M&T Bank e Pinnacle Financial. L’agenzia di credito ha inoltre messo sotto osservazione anche alcune banche di grandi dimensioni, come Bank of New York Mellon e U.S. Bancorp, che potrebbero presto subire un downgrade.
Sale l’attesa dei dati sull’inflazione Usa previsto domani, con i prezzi al consumo; venerdì i prezzi alla produzione. Gli investitori si chiedono quando la Federal Reserve comincerà a tagliare i tassi d’interesse, dopo undici rialzi in meno di un anno e mezzo. Oggi il dato sui mutui ha mostrato un settore in grave sofferenza.
Sull’azionario, il titolo di WeWork crolla del 28,5%, dopo che la società che offre spazi di lavoro in condivisione ha ammesso, in un documento presentato alla Sec, ovvero l’autorità di Borsa, di avere dubbi sulla sua capacità di restare operativa, ipotizzando una potenziale bancarotta, una ristrutturazione o un rifinanziamento dei suoi debiti. Il suo titolo, che vale meno di un dollaro dall’inizio dell’anno, scende ora a 15 centesimi.
Il titolo di Carvana guadagna il 6%, dopo che il rivenditore di auto usate ha alzato la guidance per il terzo trimestre; lo scorso mese, la società ha annunciato un accordo per la ristrutturazione del debito; dall’inizio dell’anno, il suo titolo guadagna oltre l’850%.
Perde il 10% il titolo di Lyft, dopo che la società rivale di Uber ha registrato ricavi in linea con le attese e un utile per azione di 16 centesimi, contro stime per una perdita di un centesimo.
Il titolo di Walt Disney guadagna lo 0,8% ed è tra i migliori sul Dow Jones, prima della pubblicazione della sua trimestrale, che avverrà a mercati chiusi.
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